"Caffè Zibaldone"

GENOVA per VOI

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  1. Nihil Obest
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    ...un esercito nemico alle porte...il parroco ed il sogno della Madonna...ottanta valorosi...un capitano di ventura...una flotta amica

    SANTUARIO DI N.S. della VITTORIA




    Breve storia

    Il Santuario di N. S. della Vittoria, adagiato tra i Monti Fuea e Maglietta, sorge su un colle a 600 m./s.l.m. in splendida posizione dominante la Valpolcevera in prossimità del passo detto del Pertuso o del Malpertuso, in seguito rinominato passo della Vittoria.
    Proprio in corrispondenza del valico succitato passava una delle antichissime strade che mettevano in collegamento Genova con la Lombardia, il Piemonte e la Francia. Essa era certamente una delle vie di comunicazione più utilizzate insieme alla via Postumia che da Pontedecimo saliva alla Bocchetta. Non era infatti ancora stata aperta quella detta dello Scrivia, che oltrepassava l'Appennino in corrispondenza del valico dei Giovi.
    Tra le notizie storiche di rilievo dobbiamo almeno ricordare che questa via, che da Genova saliva da S. Cipriano e Serra e dopo il Pertuso scendeva a Vallecalda e Savignone per Tortona, era stata utilizzata dal Re dei Longobardi Liutprando, per trasportare, tra il 722 ed il 724, le ceneri di Sant'Agostino dal porto di Genova, in cui erano arrivate dall'Africa via Sardegna, a Pavia, dove tuttora risiedono in San Pietro in Ciel d'Oro; poi progressivamente utilizzata dai pellegrini che si spostavano dalla via costiera alla via Francigena e viceversa; ed in seguito via privilegiata per l'accesso ai feudi imperiali gestiti dalla nobile famiglia dei Fieschi, da cui aveva preso il nome di Strada dei Conti.
    Sorpassando per importanza la stessa via Postumia, dal XIII secolo all'Ottocento il passo del Pertuso divenne la principale via di comunicazione tra Genova e la Pianura Padana. Percorsa da commercianti, pellegrini ed eserciti, essa ha avuto un ruolo importante in pressoché tutte le guerre che hanno visto coinvolta la Liguria nell'età moderna da quella del 1625 fino alla II^ Guerra Mondiale.


    La battaglia contro i Franco-Piemontesi e la nascita del Santuario

    Tra gli episodi di maggior rilievo la vittoria del 10 maggio 1625 sulle armate del Duca di Savoia Carlo Emanuele I, che ha portato all'erezione, in segno di rendimento di grazie, dell'attuale Santuario di Nostra Signora della Vittoria.
    In quell'occasione il passo del Pertuso fu teatro dello scontro tra le truppe di Carlo Emmanuele di Savoia e un gruppo di ardimentosi paesani locali i quali, in 80 contro settemila, riuscirono a resistere per 10 ore ai tentativi di sfondamento dei savoiardi salvando così da capitolazione certa la città di Genova.
    Il Duca di Savoia, infatti, aveva dichiarato Guerra alla Serenissima Repubblica di Genova, utilizzando come pretesto il fatto che Ferdinando II di Germania aveva venduto ai genovesi il marchesato di Zuccarello del quale egli rivendicava il possesso.
    Lo scopo del duca era evidentemente quello di mettere a ferro e fuoco Genova per cui, conquistate Gavi, Voltaggio, Savignone e Busalla, egli era deciso ad oltrepassare l'Appennino, senza però utilizzare il passo della Bocchetta, troppo controllato, e preferendo invece il passo del Pertuso.
    Don Gio. Maria Lucchini rettore di Montanesi, ebbe un sogno in cui la Madre di Dio, che vegliava il passo da una edicola ivi costruita, prometteva difesa e protezione alla popolazione di Montanesi e a tutta la città di Genova: esortava a non fuggire, ma a difendere il passo. Il rettore, riunita la popolazione atterrita ed incerta sul da farsi, esortò tutti, uomini e donne, a pregare e a lottare, e raccontò a tutti il sogno.Confessò e comunicò tutti, e insieme si affidarono alla protezione della Madonna, perché in quel momento dl così grande difficoltà Ella aveva promesso il suo soccorso.
    Ed infatti gli 80 paesani col loro parroco riuscirono a resistere fintanto che alcuni capitani di ventura, tra cui il famosissimo Battino Maragliano, raccolti più di 1500 uomini, giunsero finalmente in soccorso dei combattenti ormai allo stremo delle forze, respingendo in via definitiva l'attacco nemico.
    Questi valorosi furono aiutati anche dall'arrivo in porto della flotta spagnola, alleata della Repubblica Genovese che, da sola,
    probablimente funzionò da valido deterrente contro le mire franco-sabaude.
    Don Lucchini, disconoscendo ogni merito personale nella vittoria riportata, rivolse già un mese dopo una supplica al Senato al fine di ottenere sia l'autorizzazione ad erigere una chiesa nel luogo della vittoria, sia un qualche aiuto finanziario per realizzarla.
    All'uso del tempo il Senato richiamò dal bando un indesiderato imponendogli di versare il suo debito al parroco, ma il tentativo si risolse in un fallimento; nonostante ciò il Lucchini non si diede per vinto. Nel 1628 lo stesso Lucchini rinnovava la sua istanza, questa volta con esito positivo, e riuscì, grazie anche "alle elemosine dei buoni", ad erigere una chiesetta che misurava palmi 24 x 36 (circa 6 m x 8) sul colle che sovrastava il passo.


    Nel corso dei secoli, il Santuario fu ampliato, ricostruito e ristrutturato più volte, fino alla versione attuale.

    Qualche immagine

    il Santuario in una foto del secolo scorso

    foto2



    e come è adesso

    foto1




    all'interno possiamo trovare:

    inter

    Come si è visto, il Santuario è il frutto di diversi momenti costruttivi, dei quali l'ultimo è attribuibile agli anni intorno alla metà del settecento sotto l'egida dell'allora custode Don Niccolò Serchio. Ne risultò un edificio più piccolo di quello seicentesco, che era a tre navate, del quale si conservavano alcune parti che resistettero allo scempio austriaco: il campanile, costruito nel 1722-23, il tabernacolo dell'altare maggiore e la Sacrestia.

    www.santuariodellavittoria.it/images/capp.jpg

    sul lato destro, ma questa volta della navata, si apre una cappella mediana destinata a spazio per la preghiera invernale.
    La copertura è costituita da una volta a botte ad arco ribassato interamente decorata ad affresco con vari soggetti e partiture architettoniche, così come decorate risultano le pareti della chiesa e del coro

    altare

    Lo sguardo del visitatore è comunque volutamente indirizzato, come di consueto, verso il pregevole altare marmoreo sormontato dalla statua della Madonna, attualmente racchiusa da una nicchia ma che in origine doveva trovarsi in altra posizione forse al lato dell'altare o all'ingresso della chiesa.
    Per Quanto attiene la statua, le fonti sono discordi ma si pensa di poterla attribuire alla fine del seicento od all'inizio del settecento.
    Secondo lo storico Cambiaso è stata donata dal Senato nel 1654, ed è opera dello scultore milanese Tomaso Orsolino. In essa la S. Vergine è rappresentata con la palma della vittoria nella mano sinistra, e il Bambino che tiene nella mano destra la bandiera crociata della repubblica, sul braccio destro.

    statua

    Questa iconografia fu poi copiata nel 1936 dallo scultore di Ortisei che fece la statua lignea presente attualmente nell'atrio.

    alcune curiostà
    Sul lato destro della facciata del Santuario, guardando l'entrata, vi è posto un obice della I^Guerra Mondiale, dono del Duca della Vittoria Armando Diaz; il pezzo di artiglieria è posto sotto il bollettino della Vittoria.
    Sul lato sinistro, invece, campeggia un cannone anticarro tedesco della II^ Guerra Mondiale su cui è affissa una targa dove troviamo scritto che fu sottratto alle truppe germaniche, dopo combattimento con forze ribelli (partigiani); la realtà però è diversa, infatti il mezzo, come tanti altri, fu lasciato per strada dai tedeschi in ritirata verso nord, nell'aprile 1945.

    Come arrivare al Santuario in auto
    Percorrendo la A7, venendo da Milano, si esce al casello di Busalla e si seguono le indicazioni per il Passo dei Giovi, arrivati allo scollinamento, si gira a sinistra e, dopo un paio di chilometri si giunge davanti alla Chiesa.
    Transitando sempre la A7 ma provenendo da sud, si può usicre lo stesso a Busalla o a GE-Bolzaneto e seguire le indicazioni per Pontedecimo, Passo dei Giovi e poi al Santuario.

    Come arrivare al Santuario a piedi.
    Se siete appassionati escursionisti, potete giungere a piedi alla Vittoria partendo da diversi posti come Casella, Orero, Savignone, seguendo le paline dell'Alta Via dei Monti Liguri; potete partire anche da Valleregia da dove attraverseremo le borgate di Fraccia, Paxio, Castello, Cascina, l'Altopiano dei Fontanini, Pian di Barche e poi, dopo un tratto boschivo, si arriva
    al Santuario.
    Posso farvi da guida.
    Nella camminata a seconda delle stagioni potremo incontrare: mucche e pecore al pascolo, cavalli, porcastri (incrocio tra cinghiali e maiali), caprioli, poiane, diverse specie di passeracei e il picchio.
    Come flora, diversi tipi di orchidea selvatica, prugni selvatici (dal cui frutto si ricava un ottimo liquore), rose canine (dalla cui bacche si può fare una marmellata), castagni e pini.

    le foto inserite sono a solo scopo didattico/culturale/educativo, non si intende violare alcun diritto d'autore

    il materiale della ricerca è stato reperito presso l'archivio dello stesso santuario e alcune cose nel suo sito internet; la parte dedicata alle curiostà e al "come arrivarci" sono opera mia


    ...continua...
    saluti
    Piero e famiglia

    Edited by Nihil Obest - 13/10/2018, 21:00
     
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