"Caffè Zibaldone"

Posts written by Nihil Obest

  1. .
    buonasera
    a piccoli passi, anche il 109 procede


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    prima mano, a pennello, di blu chiaro
    un saluto
    Piero
  2. .
    buonasera
    si comincia a veder qualcosa di dettagliato


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    lato frontale

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    lato posteriore

    alla prossima
    Piero
  3. .

    Il Borgo marinaro di Boccadasse, unico al mondo all'interno di una città (Genova), augura a tutti una Serena Festa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo ...



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    Piero
  4. .
    salve
    un po a singhiozzo ma si avanza


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    di fronte

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    di fianco

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    e dietro
    ... alla prossima
    saluti
    Piero
  5. .
    ... da riproporre ...
    saluti
    Piero
  6. .
    buonasera
    si parlava di neve ...


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    ieri mattina, in giardino

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    altro angolo

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    sempre in giardino

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    stamattina, durante l'allenamento di corsa

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    la mia frazione vista dall'alto

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    e sullo sfondo, Zena, La Superba

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    e con questa panoramica visione dei Piani di Praglia, vi saluto sperando di avervi fatto cosa gradita
    Piero
  7. .
    ... grazie ...
    Piero
  8. .

    saper ringraziare



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    ... nella nostra esistenza, passiamo la maggior parte del tempo a lamentarci di tutto: dei parenti, delle condizioni metereologiche, degli amici, della politica, della sfortuna, del lavoro, della fortuna degli altri, degli arbitri, dei portieri, della moglie, del marito, dei figli ... nessuno sfugge ai nostri lai e alle nostre recriminazioni ...
    Se possibile, questo aumenta ancora di più il nostro malessere che può sfociare in tristezza congenita, patologie più o meno gravi e, in casi più estremi, in desideri suicidi o omicidi.
    Chi scrive, non nega di essersi lamentato spesso, sarei bugiardo e ipocrita a non ammetterlo ma ...
    ma, da diversi anni, ho imparato a dire GRAZIE ... ieri mattina, complice la splendida giornata, fredda ma assolata, mi sono recato nell'orto perchè avevo in mente diversi lavori che, causa il maltempo dei giorni precedenti, non avevo potuto eseguire
    Mentre prendo gli attrezzi necessari, controllo le colture invernali e dopo una rapida occhiata che mi ha soddisfatto, inizio a lavorare ... il silenzio è rotto solo dai suoni naturali di animali, dalla brezza, dai campanili che battono le ore e dal mio ansimare di sessantenne.
    Ogni tanto mi fermo per asciugare il sudore e per verificare se il lavoro procede come mi ero prefisso ma, anche per osservare due poiane che compiono ardite geometrie nell'azzurro del cielo ... sorrido a loro e riprendo l'attività
    I minuti e le ore, scorrono faticosi ma appaganti e, allo scoccare del mezzogiorno, ripongo tutto il materiale al suo posto, indosso il giaccone, chiudo il cancelletto in legno e inizio a risalire la mulattiera verso casa ... a metà mi fermo
    il cielo è terso, le poiane continuano le loro evoluzioni, la terra da me lavorata ha un bel colore marrone scuro, le foglie cadute formano un tappeto regale mentre un albero di caco solitario, senza più foglie ma carico di frutti arancioni, si staglia all'orizzonte ... a questo punto, non posso che dire GRAZIE e ripeterlo più volte ...
    Piero - Valleregia 25-XI-2021
  9. .



    Storie del mio quartiere nei ricordi del passato o ai giorni nostri o collocate in un futuro di possibili cambiamenti.
    Siamo due studentesse, noi non viviamo in città ma in un piccolo paese nell’entroterra genovese che pochi conoscono: Valleregia. E proprio questo suo nome dal suono nobile, quasi regale, risveglia in noi ricordi dolci di quando eravamo bambine che ce lo mostrano, con gli occhi della memoria e della nostalgia, nelle vesti di un luogo fiabesco, come incantato. Così, sulle ali di questa magia, torniamo a quei giorni, non troppo lontani, in cui tutto del nostro paese ci sembrava uscito da un racconto fantastico.
    Il paesaggio un po’ selvaggio di quei luoghi era la cornice e l’ambientazione perfetta per i nostri giochi: piccoli orti, vecchie vigne invase dai rovi, prati verdi e profumati d’estate e dall’erba rinsecchita e coperta di brina o di neve l’inverno, ci vedevano scorrazzare senza tregua con fratelli e cugini.
    Proprio la natura che ci circondava era la nostra principale compagna. Era lei che ci prendeva per mano e ci portava, d’autunno, nei boschi in cerca di funghi o a raccogliere castagne: quante volte ci siamo ritrovate le dita piene di spine per togliere dai ricci i prelibati frutti che sembravano pietre preziose protette da scrigni pungenti e che, poi, la sera, facevamo arrostire sul fuoco scoppiettante, riempiendo l’aria circostante di quel profumo di castagne abbrustolite che faceva venire l’acquolina in bocca! Era sempre lei che, l’inverno, ci faceva trovare al mattino appena alzati, la sorpresa più desiderata: una coltre bianca di soffice neve ricopriva tutto, mentre dal cielo una cascata di fiocchi leggeri turbinava nell’aria e tutto era silenzio e magia. Il cuore faceva un salto di gioia a quella vista e già pregustavamo una giornata di vacanza da scuola e corse in slittino e guerre di palle di neve. Che bello era costruire un pupazzo con una carota per naso, due bottoni per occhi, una vecchia sciarpa attorno al collo e il tutto sormontato da un buffo cappello! Il risultato finale magari non era perfetto ma, ai nostri occhi di bambini, appariva bellissimo anche il più sghembo e pericolante degli ometti di neve. Di quei giorni, uno dei ricordi più vivi è la sensazione di benessere e calore, non solo fisico, che avevamo la sera rientrando finalmente a casa. Dopo aver trascorso quasi l’intera giornata all’aperto, intirizzite e con le mani talmente gelate che facevano male, il calore dell’ambiente domestico e il profumo della merenda (un’immancabile tazza di cioccolata calda e biscotti) scaldavano il cuore.
    E che dire della primavera? Tutto rifioriva intorno a noi, la vita esplodeva ovunque ci voltassimo a guardare. I prati tornavano verdi dopo i lunghi mesi invernali e si rivestivano di fiori magnifici e profumati, così come gli alberi da frutto che, carichi di corolle sgargianti, promettevano prelibatezze per l’estate; gli uccellini tornavano a cantare ed era tutto uno svolazzare tra i rami e un becchettare nell’erba; api e farfalle si posavano indaffarate sui fiori nei campi e belati di agnellini appena nati giungevano dalle stalle. Il ciclo della vita ricominciava misterioso e bellissimo sotto ai nostri occhi e ci sentivamo privilegiate pensando, invece, a quanti bambini “intrappolati” in città si perdevano quello spettacolo.
    Poi arrivava l’estate. Già solo perché finiva la scuola, quello era un periodo speciale per noi, ma Valleregia ci metteva del suo per farcelo amare ancora di più.
    Ci svegliavamo al mattino, non troppo presto in verità, ci vestivamo in fretta e poi subito fuori a giocare: costruivamo capanne, ci arrampicavamo sugli alberi a fare razzia di frutti, aiutavamo i nonni nell’orto, esploravamo come piccoli avventurieri coraggiosi i boschi più fitti in cerca di chissà quali tesori. Spesso il nostro bottino era qualche dolcissima mora raccolta a caro prezzo dai rovi che crescevano rigogliosi un po’ dappertutto, ma come erano buone e va be’ se per gustarle ci eravamo riempite di graffi! E possiamo dimenticare le battaglie di gavettoni sul bel piazzale della nostra chiesa, che la facevano da padrone nelle giornate più calde, quando il sole risplende nel cielo azzurro e le cicale cantano senza sosta?
    Ripensando a quei giorni, non possiamo che essere grate per tutto ciò che, grazie a Valleregia, abbiamo vissuto: una fanciullezza spensierata, vera, ricca di doni generosi e di grandi insegnamenti che solo quella grande maestra che è la vita di campagna poteva offrirci e che porteremo sempre nel cuore come uno dei regali più preziosi.


    racconto scritto a quattro mani da mia figlia e mia nipote per un concorso scolastico
    foto inserita a solo scopo ludico, non si intende violare alcun diritto d'autore
  10. .
    ... grazie Fabio ...
    saluti
    Piero
  11. .
    salve
    questo figurino ha più di 50 anni, risale alla mia infanzia quando, il detersivo TIP (ora scomparso), aveva all'interno della sua confezione, soldatini di varie epoche che io collezionavo ...
    mentre rimnettevo in ordine alcune vecchie scatole, dentro uno scatolone, infilato dentro in un barattolo mischiato agli arabi Airfix in 1/72, suoi coetanei, c'era lui.
    La posa particolare mi ha subito detto: eccomi, è passato più di mezzo secolo, desbelinati 3_3


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    com'era

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    dopo il lavaggio ed il primer

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    inzia a prendere sostanza



    ... continua ...
    saluti
    Piero
  12. .
    salve
    dopo un po di pausa, dovuta al proseguimento di altri lavoretti e ad averne iniziato un'altro, riprendo questo Bf 109


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    dopo il primer grigio, ecco la prima mano di RLM79, sabbia deserto

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    lato sinistro

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    lato destro
    ... alla prossima ...

    saluti
    Piero
  13. .

    ANTICA DROGHERIA CASALEGGIO
    saponi - specialità liguri - coloniali



    Nella città vecchia, in Vico delle Erbe, tra il caruggio detto "Canneto il lungo" e Piazza delle Erbe, si trova questa antica drogheria, presente da oltre un secolo, che ha cambiato solo tre proprietari ma che conserva la tradizione di famiglia.
    E' un negozio come ce ne sono sempre stati e che, nonostante gli ormai imperanti e volgari, dispersivi e scadenti a livello qualitativo, centri commerciali, resiste come punto fermo per chi, come lo scrivente, cerca qualità, sicurezza, una sana gestione famigliare, baluardo di certezze.
    La sua clientela è molto variegata, qui entrano persone di tutti i ceti sociali, per una età che parte dai quarant'anni, a salire.
    Anche gli stranieri, in visita nella Superba non disdegnano di entrare e acquistare articoli tipicamente liguri ... esempio: i canestrelli, morbidi biscotti dell'entroterra o liquori tipici come il Corochinato o l'amaro Camatti ...
    I prodotti, sia quelli dedicati all'igiene, al bucato, alla toilette, ai golosi, agli amanti dei liquori, sono artigianali in una percentuale di oltre il 95% e sono qualitativamente eccellenti.
    Oltre alla produzione locale e nazionale, vi sono prodotti che, mantenendo fede alla più classica e sana genovesità (Genova è storicamente terra di navigatori e commercianti), provengono da Francia, Inghilterra, Germania, Siria e Palestina.
    Non mancano, ad esempio, i caratteristici saponi di Nablus, Aleppo, di Marsiglia e alla glicerina britannici ...
    Le possibilità che questo negozio prosegua la sua attività, a detta di Andrea, l'attuale proprietario/gestore sono probabili ma non certissime ...
    e adesso, spazio alle immagini


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    Foto 1 - la vetrina attigua all'entrata

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    Foto 2 - tutti prodotti per la toliette, barba e profumi per signora

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    Foto 3 - per tutti i golosi

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    Foto 4 - Andrea, il gestore, serio e competente, all'interno del negozio; notare l'ordine e la perfetta disposizione degli articoli

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    Foto 5 - all'interno del negozio è conservato questo articolo che, l'edizione genovese di Repubblica, dedicò allo stesso

    NB: tutte le foto sono state eseguite dal sottoscritto
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    ... belin che avventura ...
    un saluto e beato te che sei fuori dal delirio italico - draghesco
    Piero
  15. .
    CITAZIONE (marmari @ 11/10/2021, 20:13) 
    E per il ritorno, stessa strada? È bello il giro ad anello, proseguendo per Pegli. Ma ti devi muovere con i bus e gli orari non sono di semplice combinazione.
    Quello sembra un crotto, come quelli della Valtellina. Serve probabilmente, ai pastori che frequentano quella zona.
    Molto belle le foto.

    ... no, siamo scesi e arrivati al Pennello e dal li al Santuario da altro sentiero che, al confronto pareva un'autostrada(di corsa)
    infatti ieri sera ero un pò redeno :D
    saluti
    Piero
8485 replies since 10/4/2012
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