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... quarto video ...
Piero -
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buonasera
Piero -
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salve
saluti
Piero -
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salve
saluti
Piero -
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Personalmente la trovo un'ottima ricetta.
La zucca non a tutti piace. Io la mangio volentieri in ogni modo: al forno con cipolle e rosmarino, in zuppa/vellutata, come torta e come ghapama. Peraltro è una delle poche verdure che si possono mangiare in inverno e dà un tocco di colore.
Il riso qui utilizzato, come si vede in foto, è un tipo con i chicchi allungati, tipo Basmati, che generalmente proviene dall'Iran o dall'Asia. Anche la modalità di bollitura è diversa dalla nostra. Viene bollito in poca acqua, poi aggiungono del burro e coprono con un panno. Dopo averlo lasciato riposare e raffreddare, il riso viene messo nella zucca, condito con la frutta secca ed infornato.
PS: oggi mi sono pesato...preso due kg e mezzo :-(
... la propongo a mia moglie ...
saluti
Piero -
.... io invece mangio sempre meno.
I problemi gastrici pre-esistenti, in questi ultimi due anni si sono notevolmente acuiti.
E ho il terrore di entrare in un ospedale in tempi oscuri come questi.
Saluti
Piero
Mi spiace per i tuoi problemi gastrici, ma di sti tempi è anche difficile non averne con tutto quello che succede...
Guarda il lato positivo, la prossima volta che cammineremo insieme andrai veloce come una gazzella ;-)
Un abbraccio
... spero davvero tanto ...
saluti
Piero -
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... un albero...
... la notte è passata tra mille pensieri, tormenti, paure, insicurezze e, il risveglio, se possibile è stato ancora più infausto.
Non volevo alzarmi, desideravo stare rintanato sotto le coperte, cullato dal respiro regolare di mia moglie e dalla dormia vigile del piccolo archie ma, tutto deve essere affrontato ...
mi aggiro per la casa silenziosa, apro la porta del giardino a due delle quattro gatte che reclamano la libera uscita e mi accingo a fare colazione.
Adoro fare colazione però oggi mi sono dovuto fare violenza per mandare giù qualcosa ma, alla fine, ci sono riuscito
Continuo a ciondolare per casa per poi decidere, nonostante il tempo infame, di andare a camminare ... camminare è una delle passioni che più mi danno forza e serenità, che mi infondono certezze ...
inizio a salire verso San Martino e, passata la chiesa dedicata al santo, mi inoltro nel bosco che tante volte mi ha aiutato a guarire.
Oggi non sembra essere così, il passo invece di allegro e veloce, è triste e pesante, più avanzo e più mi sento vuoto ma, avanzo ... la vita, la vita bisogna affrontarla.
cammino e non penso più, vado avanti, la strada la conosco a memoria e le gambe vanno ormai da sole ... cani abbaiano in lontananza, un picchio verde mi sorvola e una poiana si alza, silente e maestosa, da chissà dove per poi sparire in un attimo ... e penso: che bello se potessi sparire anche io così.
Poi, una frase mi rimbomba nella testa, una frase sentita e letta più volte, una frase che io stesso ho ripetuto ai nostri figli miliardi di volte: non si arriva sulla cima di una montagna, girandole attorno ma, scalandola ... anche a rischio di cadere e di dover ricominciare ed ecco l'albero ...
spoglio, grigio, apparentemente indifeso ma, accidenti, ben saldo in terra, con radici profonde e, le radici profonde, non gelano mai
tutto intorno è silenzio, il silenzio è sinonimo di pace e la pace è forza ... e la forza conduce alla vittoria
Piero - Valleregia 3/I/2022
Edited by Nihil Obest - 3/1/2022, 19:57 -
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Storie del mio quartiere nei ricordi del passato o ai giorni nostri o collocate in un futuro di possibili cambiamenti.
Siamo due studentesse, noi non viviamo in città ma in un piccolo paese nell’entroterra genovese che pochi conoscono: Valleregia. E proprio questo suo nome dal suono nobile, quasi regale, risveglia in noi ricordi dolci di quando eravamo bambine che ce lo mostrano, con gli occhi della memoria e della nostalgia, nelle vesti di un luogo fiabesco, come incantato. Così, sulle ali di questa magia, torniamo a quei giorni, non troppo lontani, in cui tutto del nostro paese ci sembrava uscito da un racconto fantastico.
Il paesaggio un po’ selvaggio di quei luoghi era la cornice e l’ambientazione perfetta per i nostri giochi: piccoli orti, vecchie vigne invase dai rovi, prati verdi e profumati d’estate e dall’erba rinsecchita e coperta di brina o di neve l’inverno, ci vedevano scorrazzare senza tregua con fratelli e cugini.
Proprio la natura che ci circondava era la nostra principale compagna. Era lei che ci prendeva per mano e ci portava, d’autunno, nei boschi in cerca di funghi o a raccogliere castagne: quante volte ci siamo ritrovate le dita piene di spine per togliere dai ricci i prelibati frutti che sembravano pietre preziose protette da scrigni pungenti e che, poi, la sera, facevamo arrostire sul fuoco scoppiettante, riempiendo l’aria circostante di quel profumo di castagne abbrustolite che faceva venire l’acquolina in bocca! Era sempre lei che, l’inverno, ci faceva trovare al mattino appena alzati, la sorpresa più desiderata: una coltre bianca di soffice neve ricopriva tutto, mentre dal cielo una cascata di fiocchi leggeri turbinava nell’aria e tutto era silenzio e magia. Il cuore faceva un salto di gioia a quella vista e già pregustavamo una giornata di vacanza da scuola e corse in slittino e guerre di palle di neve. Che bello era costruire un pupazzo con una carota per naso, due bottoni per occhi, una vecchia sciarpa attorno al collo e il tutto sormontato da un buffo cappello! Il risultato finale magari non era perfetto ma, ai nostri occhi di bambini, appariva bellissimo anche il più sghembo e pericolante degli ometti di neve. Di quei giorni, uno dei ricordi più vivi è la sensazione di benessere e calore, non solo fisico, che avevamo la sera rientrando finalmente a casa. Dopo aver trascorso quasi l’intera giornata all’aperto, intirizzite e con le mani talmente gelate che facevano male, il calore dell’ambiente domestico e il profumo della merenda (un’immancabile tazza di cioccolata calda e biscotti) scaldavano il cuore.
E che dire della primavera? Tutto rifioriva intorno a noi, la vita esplodeva ovunque ci voltassimo a guardare. I prati tornavano verdi dopo i lunghi mesi invernali e si rivestivano di fiori magnifici e profumati, così come gli alberi da frutto che, carichi di corolle sgargianti, promettevano prelibatezze per l’estate; gli uccellini tornavano a cantare ed era tutto uno svolazzare tra i rami e un becchettare nell’erba; api e farfalle si posavano indaffarate sui fiori nei campi e belati di agnellini appena nati giungevano dalle stalle. Il ciclo della vita ricominciava misterioso e bellissimo sotto ai nostri occhi e ci sentivamo privilegiate pensando, invece, a quanti bambini “intrappolati” in città si perdevano quello spettacolo.
Poi arrivava l’estate. Già solo perché finiva la scuola, quello era un periodo speciale per noi, ma Valleregia ci metteva del suo per farcelo amare ancora di più.
Ci svegliavamo al mattino, non troppo presto in verità, ci vestivamo in fretta e poi subito fuori a giocare: costruivamo capanne, ci arrampicavamo sugli alberi a fare razzia di frutti, aiutavamo i nonni nell’orto, esploravamo come piccoli avventurieri coraggiosi i boschi più fitti in cerca di chissà quali tesori. Spesso il nostro bottino era qualche dolcissima mora raccolta a caro prezzo dai rovi che crescevano rigogliosi un po’ dappertutto, ma come erano buone e va be’ se per gustarle ci eravamo riempite di graffi! E possiamo dimenticare le battaglie di gavettoni sul bel piazzale della nostra chiesa, che la facevano da padrone nelle giornate più calde, quando il sole risplende nel cielo azzurro e le cicale cantano senza sosta?
Ripensando a quei giorni, non possiamo che essere grate per tutto ciò che, grazie a Valleregia, abbiamo vissuto: una fanciullezza spensierata, vera, ricca di doni generosi e di grandi insegnamenti che solo quella grande maestra che è la vita di campagna poteva offrirci e che porteremo sempre nel cuore come uno dei regali più preziosi.
racconto scritto a quattro mani da mia figlia e mia nipote per un concorso scolastico
foto inserita a solo scopo ludico, non si intende violare alcun diritto d'autore -
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ANTICA DROGHERIA CASALEGGIO
saponi - specialità liguri - coloniali
Nella città vecchia, in Vico delle Erbe, tra il caruggio detto "Canneto il lungo" e Piazza delle Erbe, si trova questa antica drogheria, presente da oltre un secolo, che ha cambiato solo tre proprietari ma che conserva la tradizione di famiglia.
E' un negozio come ce ne sono sempre stati e che, nonostante gli ormai imperanti e volgari, dispersivi e scadenti a livello qualitativo, centri commerciali, resiste come punto fermo per chi, come lo scrivente, cerca qualità, sicurezza, una sana gestione famigliare, baluardo di certezze.
La sua clientela è molto variegata, qui entrano persone di tutti i ceti sociali, per una età che parte dai quarant'anni, a salire.
Anche gli stranieri, in visita nella Superba non disdegnano di entrare e acquistare articoli tipicamente liguri ... esempio: i canestrelli, morbidi biscotti dell'entroterra o liquori tipici come il Corochinato o l'amaro Camatti ...
I prodotti, sia quelli dedicati all'igiene, al bucato, alla toilette, ai golosi, agli amanti dei liquori, sono artigianali in una percentuale di oltre il 95% e sono qualitativamente eccellenti.
Oltre alla produzione locale e nazionale, vi sono prodotti che, mantenendo fede alla più classica e sana genovesità (Genova è storicamente terra di navigatori e commercianti), provengono da Francia, Inghilterra, Germania, Siria e Palestina.
Non mancano, ad esempio, i caratteristici saponi di Nablus, Aleppo, di Marsiglia e alla glicerina britannici ...
Le possibilità che questo negozio prosegua la sua attività, a detta di Andrea, l'attuale proprietario/gestore sono probabili ma non certissime ...
e adesso, spazio alle immagini
Foto 1 - la vetrina attigua all'entrata
Foto 2 - tutti prodotti per la toliette, barba e profumi per signora
Foto 3 - per tutti i golosi
Foto 4 - Andrea, il gestore, serio e competente, all'interno del negozio; notare l'ordine e la perfetta disposizione degli articoli
Foto 5 - all'interno del negozio è conservato questo articolo che, l'edizione genovese di Repubblica, dedicò allo stesso
NB: tutte le foto sono state eseguite dal sottoscritto -
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... belin che avventura ...
un saluto e beato te che sei fuori dal delirio italico - draghesco
Piero -
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... il mondo è dei furbi ...
... il mondo è dei furbi.
Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase ? e quante altre volte la pronunceremo o la sentiremo ? miliardi
Però, poi, la maggior parte delle persone si ferma li e non prosegue ...
Se esistono i furbi è, perchè semplicemente, ci sono gli scemi.
Milioni di scemi, navi piene zeppe di idioti, stupidi senza speranza ...
Chi sono gli scemi ? sono quelli che: l'ho sentito alla radio, l'ho letto sul giornale, lo hanno detto in tv e, in quanto scemi, non hanno il minimo dubbio che quello che hanno sentito o letto possa essere, se non del tutto falso, quanto meno reale in piccola parte.
Gli scemi sono quelli che quando esce qualsiasi novità, di abbigliamento, alimentazione, automobobilistica o altro, la acquistano subito, senza avere il minimo dubbio se questo oggetto o alimento, gli sia utile, sia adatto a lui o gli faccia bene ... no, supinamente, compra ...
Altro "argomento" dello scemo è ma ce lo hanno tutti ... come se il solo fatto che lo hanno "tutti" dia il Nobel a chi lo possiede.
Lo scemo, nella sua vita, ha letto pochissimi libri, spesso controvoglia, perchè magari obbligato a scuola e, una volta finita la stessa, escluso il quotidiano (in genere sportivo o di partito) non ne ha più letto uno.
Lo scemo, nell'era di internet se possibile, è ancora più scemo ... manda foto di gattini, dolcetti, emoticon, faccine, maggiorate o fustacchioni e pende dalla labbra di "influencer", sorta di dementi peggio di lui (ma "furbi") che lo convincono che i suoi istinti più bassi, più triviali, più laidi sono, in realtà, "diritti inalienabili" ... e lui, lo scemo, ci crede ...
Lo scemo non si pone mai domande, anzi, con malcelata gioia, insulta chi le domande se le pone, prova a capire e a trovare risposte ...
Lo scemo odia i dogmi, sopratutto quelli religiosi ma è fortemente dogmatico su quello che beve dal mainstream e guai a dirgli che, magari, non è tutto vero ... lo scemo, nega l'evidenza
Una battuta di un vecchio film, In due sotto il divano, con Glenda Jackson e Walther Matthau, riassume queste persone:
sei così scemo, ma così scemo, ma così scemo che se fanno il campionato mondiale degli scemi, arrivi secondo ...
Oscar Wilde, personaggio controverso ma di elevato spessore culturale ebbe a dire ... è inutile discutere con un idiota, prima ti abbassa al suo livello e poi ti batte con l'esperienza ... sante parole
In conclusione possiamo affermare che i furbi continueranno a campare e governare magnificamente perchè ... la mamma dei cretini è sempre incinta
Piero - Valleregia 17/IX/2021 -
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salve
ed eccoci alla seconda ed ultima parte
tre istantanee di Forte Fratello Minore
dopo pochi minuti di ascesa, lungo uno stretto sentiero, si arriva a questa spianata dove sorgeva il Forte Fratello Maggiore andato distrutto; si possono ancora notare delle rovine e le buche delle postazioni di avvistamento e batterie contraeree dei militi della Repubblica Sociale Italiana
di fronte al Fratello Maggiore si erge Forte Diamante con la sua caratteristica strada carrabile a zig-zag; ci si arriva dopo una discesa rompicollo ... che fa sembrare la salita, una serena passeggiata
a pochi tornanti dal Diamante
gli amici di questo ciclista hanno voluto, così ricordarlo, in uno dei suoi percorsi preferiti
davanti al Forte
dopo la discesa dal Diamante, si incontrano diverse diramazioni di sentieri, questo è sicuramente il più suggestivo
e questo, è Forte Puin
Erano due anni precisi che non venivo da queste parti, nonostante la località di partenza di questa escursione sia a venti/trenta minuti di auto da casa mia.
E' stato molto piacevole tornarci perchè, oltre ai paesaggi, ai forti e all'adrenalina della corsa, ho incontrato persone normali, persone senza fisime, senza assurde paure, con le quali ho chiaccherato, scambiato informazioni, strette di mano e pacche sulle spalle; bellissimo il trio, padre e figlio in bici da montagna con cane al seguito al quale (il cane) ho elargito un pò del contenuto della mia borraccia ... questa passeggiata merita davvero molto, ritempra e infonde fiducia e speranza.
I periodi ideali sono l'autunno e la primavera inoltrata ma, sotto una nevicata, è spettacolare
... alla prossima ... -
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salve
eccoci all'ultima escursione.
Venerdì 20 agosto 2021 -
Grangie Selvest (1666mt) - Lago Nero (2240mt) e ritorno
Escursione totalmente nuova sia per me che per Barbara (mia moglie) e, sinceramente, è stata una più che piacevole sorpresa.
Gran parte della gita è all'ombra di un bosco di larici decisamente fresco e ristoratore; a parte alcuni tratti decisamente ripidi, si sale ma in maniera agevole e, al contempo, piacevole, accompagnati dal suono di un ruscello, dalla flora multicolore e da tantissimi lamponi e mirtilli che abbiamo consumato in quantità.
L'arrivo al Lago Nero, complice il panorama idilliaco, è stato emozionante.
Il verde intenso del lago, le due spiagge erbose, i larici ombrosi e una mandria di placide mucche al pascolo in una conca prativa, ci hanno appagato il cuore e lo spirito.
E' stata la nostra ultima gita per quest'anno ma, sarà piacevole rifarla negli anni a venire
in partenza qualche nube che si è poi dissolta in giornata
i battistrada
il sole
mirtilli e panorama incantevole
il Lago visto dall'alto
eccoci in riva
placidamente soddisfatte
il piccolo Archie trotterella spensierato
e, sulla via del ritorno appare ai nostri cuori, questa meraviglia
cara Val Maira, all'anno prossimo -
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salve
da lunedì sedici agosto fino a tutto venerdì 22 io, moglie e cane, siamo stati in Val Maira. La montagna di chi ama la montagna; niente impianti di risalita, niente tralicci, niente discoteche, niente negozi radical chic ... insomma niente belinate ma solo sentieri, natura, flora, fauna e cibi genuini.
Ecco alcune foto con breve spiegazione
Lunedì 16 ... arrivo in zona e breve passeggiata
la Rocca Provenzale
scorci di Chiappera, paesino a oltre 1600mt, ampiamente recuperato dall'abbandono in cui era finito ma senza minimamente intaccare lo stile tradizionale
martedì 17 ... escursione di allenamento priva di difficoltà eccessive, adatta anche a chi passeggia solo in città, dal Preit al Passo della Gardetta e zone limitrofe
scene che avremo visto mille volte ma che sempre ci emozionano
in cammino
vecchi accantonamenti militari posti tra il Passo della Gardetta e la Rocca Brancia
equini in sosta presso il Rifugio Gardetta posto sotto l'omonimo Passo
marmotta
in vetta
scherzi in prospettiva; io e Rocca La Meja
immagine di quiete
... in questi luoghi pare che, milioni di anni fa, ci fosse il mare; ci siamo documentati e, sulla via del ritorno, a metà percorso, svolta secca a destra in un piccolo vallonamento dova abbiamo trovato questa che dovrebbe essere una "spiaggia fossile"
sempre sul tragitto di ritorno ma (ormai in auto) ben sotto al Preit, nei pressi del paesino di Canosio, abbiamo lasciato il parcheggio e dopo una camminata di circa dieci minuti, siamo giunti alla fresca cascata del Piss del Passet
... prosegue ...
Edited by Nihil Obest - 25/8/2021, 13:26 -
.una nota di saluto per tutti voi! Ricevo e leggo regolarmente la mailing list.
Sono ancora vivo, e non é una cosa eccezionale come pensano alcuni dei miei tirapiedi piú affezionati; preferiscono ancora la vita spericolata dei grandi centri urbani.
Ho quasi 70 anni, e non ho ancora fatto alcun passo collaborativo alle loro allucinazioni.
Sono fortunato ad abitare lontano dalla civiltá.Cibo buono e gente semplice, simpatici perfino le "forze" dell'ordine.
Purtroppo le notizie che leggo non lasciano molto spazio all'ottimismo, ma finché vivo posso dire che é tutto molto "interessante " ed epico.
Le forze del male stanno vincendo, "ma non vedete nel cielo quelle macchie di azzurro, é la pioggia che va!" cantavano un gruppo di scalcinati inglesi, in italiano...
Vi auguro ogni bene, e tenete sempre d'occhio lo schioppo
ciao
a breve ne farò 60 tondi tondi; va tutto bene tranne tutto ma ... boia chi molla
noi abbiamo già vinto
un saluto
Piero