"Caffè Zibaldone"

... Armenia ...

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    salve
    con la collaborazione di Andrea che per motivi famigliari si reca spesso in questa nazione, propongo alcune foto da lui inviatemi da questi luoghi ai più sconosciuti ma davvero suggestivi


    IMG-20210101-WA0061
    Chiesa di Odzun

    IMG-20210101-WA0063
    Monastero di Haghpat

    IMG-20210101-WA0067
    Nuova Cattedrale di Yerevan, con statua di Zoravar Andranik

    IMG-20210101-WA0072
    Geghard

    IMG-20210101-WA0077
    Memoriale del Genocidio

    ... continua ...

    Edited by Nihil Obest - 2/1/2021, 18:55
     
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    Ringrazio l'amministratore per lo spazio concesso.

    Armenia, la terra in cui si arenò l'arca di Noè e pure la mia, dopo tanti anni da scapolone impenitente...
    Oltre alle reminiscenze bibliche la prima volta che ne sentii parlare consapevolmente fu in occasione del terribile terremoto del 1988.
    Una delle tante tragedie che hanno segnato questo popolo dalla storia tanto lunga quanto travagliata.
    Ero solo un ragazzino di quarta ginnasio, ma già appassionato di geografia e viaggi. Da allora l'Armenia entrò nella lista dei luoghi che sognavo di visitare.
    Il sogno divenne realtà nel 2009.

    Dal 2016 per motivi affettivi mi ci reco spesso.
    Ero anche intenzionato a stabilirmici, ma l'esito del recente conflitto con l'Azerbaijan e la coseguente instabilità politica ed economica mi costringeranno forse a rivedere i miei piani.

    Sfrutterò lo spazio gentilmente concessomi per raccontarvi un po' della sua storia, magari anche semplici racconti di vita.
    Spero di non tediarvi ed anzi di incuriosirvi e spingervi magari a visitare un giorno quest angolo di Caucaso.
     
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    ... grazie Andrea ...
    questo spazio (come il resto del forum) è casa tua
    saluti
     
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    Grazie delle bellissime fotografie di un paese poco conosciuto e che ha tanto, troppo sofferto.
    Seguirò con piacere ed interesse questo viaggio dell'anima.
     
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    Shnorhavor surb Tsnund.
    Buon Santo Natale.

    L'Armenia è stata la prima nazione ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale nel 301 dC grazie all'opera di San Gregorio Lusavorich (l'illuminatore). La chiesa armena è cristiano apostolica.
    Per semplificare si può dire che è un po' una via di mezzo tra la chiesa cattolica e quella ortodossa.

    Il Natale viene festeggiato il sei gennaio.
    Sono appena tornato dalla messa. Un rito piuttosto diverso dal nostro, molto più cantato e molto più lungo.
    Ho lasciato la Chiesa al termine della comunione, che qui sancisce la fine della cerimonia, dopo quasi due ore e mezza.
    In realtà oggi la messa continuava con la benedizione dell'acqua santa, ma mi sono risparmiato l'allegato...
    Ho ancora ricordo della messa cantata di Pasqua: quattro ore.

    Per quanto mi riguarda questo rito è affascinante ma troppo lungo. Forse anche perchè non capisco cosa dicano.
    Tuttavia ho notato che oltre ad alcuni fedeli veramente coinvolti, con infiniti inchini, genuflessioni e segni della croce, altri invece vanno e vengono, qualcuno si assopisce e sparute minoranze si distraggono al cellulare.

    Edited by Nihil Obest - 6/1/2021, 18:55
     
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    CITAZIONE (Bezimen @ 6/1/2021, 10:59) 
    Shnorhavor surb Tsnund.
    Buon Santo Natale.

    L'Armenia è stata la prima nazione ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale nel 301 dC grazie all'opera di San Gregorio Lusavorich (l'illuminatore). La chiesa armena è cristiano apostolica.
    Per semplificare si può dire che è un po' una via di mezzo tra la chiesa cattolica e quella ortodossa.

    Il Natale viene festeggiato il sei gennaio.
    Sono appena tornato dalla messa. Un rito piuttosto diverso dal nostro, molto più cantato e molto più lungo.
    Ho lasciato la Chiesa al termine della comunione, che qui sancisce la fine della cerimonia, dopo quasi due ore e mezza.
    In realtà oggi la messa continuava con la benedizione dell'acqua santa, ma mi sono risparmiato l'allegato...
    Ho ancora ricordo della messa cantata di Pasqua: quattro ore.

    Per quanto mi riguarda questo rito è affascinante ma troppo lungo. Forse anche perchè non capisco cosa dicano.
    Tuttavia ho notato che oltre ad alcuni fedeli veramente coinvolti, con infiniti inchini, genuflessioni e segni della croce, altri invece vanno e vengono, qualcuno si assopisce e sparute minoranze si distraggono al cellulare.

    ... pensa che il parroco che dice Messa da noi, se la sbriga in venticinque minuti ...
    un saluto
    ps: poi inserisco la foto che mi hai inviato su WA (spero in giornata)
     
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    Grazie per aver inserito la foto.
    Venticinque minuti è quasi un record...anche se è vero che spesso i parroci in Italia devono correre da un paese all'altro.
    Ricordo una vigilia di Natale a Pentema.
    Messa alle 21 (o erano le 22? non ricordo bene). Dopo un fetta di panettone al volo e un bicchiere di vin brule scappo e cerco di anticipare la massa ed il traffico che si riverserà da lì a poco su quella stradina. Davanti a me però c'è già una macchina e disperato mi rassegno a non poterla sorpassare. Non so chi guidasse la sua macchina, forse Tabaton...ma ho fatto davvero fatica a stargli dietro in quella strada strettissima e tutta curve. Sono certo che a bordo ci fosse il parroco perchè lo ho visto scendere, davanti alla chiesa, una volta a Torriglia :lol:
     
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    CITAZIONE (Bezimen @ 6/1/2021, 20:13) 
    Grazie per aver inserito la foto.
    Venticinque minuti è quasi un record...anche se è vero che spesso i parroci in Italia devono correre da un paese all'altro.
    Ricordo una vigilia di Natale a Pentema.
    Messa alle 21 (o erano le 22? non ricordo bene). Dopo un fetta di panettone al volo e un bicchiere di vin brule scappo e cerco di anticipare la massa ed il traffico che si riverserà da lì a poco su quella stradina. Davanti a me però c'è già una macchina e disperato mi rassegno a non poterla sorpassare. Non so chi guidasse la sua macchina, forse Tabaton...ma ho fatto davvero fatica a stargli dietro in quella strada strettissima e tutta curve. Sono certo che a bordo ci fosse il parroco perchè lo ho visto scendere, davanti alla chiesa, una volta a Torriglia :lol:

    ... difatti il nostro parroco ha un'altra parrocchia e gestisce l'archivio vescovile in curia a Genova ...
     
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    ... proseguiamo il nostro viaggio in Armenia ...

    IMG-20210102-WA0077

    Monastero presso la Fortezza di Amberd

    IMG-20210102-WA0078

    animali allo stato brado

    IMG-20210102-WA0079

    monti del Tavush

    IMG-20210102-WA0080

    Lastiver

    IMG-20210102-WA0081

    Tavush (dietro ai monti Azerbaijan)

    ... continua ...
     
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    Come accennato, l'Armenia è un paese cristiano.
    Il primo a scegliere il cristianesimo come religione ufficiale nel 314 dC.
    Il merito si deve alla conversione del principe Tiridate da parte di Grigor Lusavorich (Gregorio l'illuminatore).
    Probabilmente molti di Voi hanno sentito nominare San Gregorio Armeno al quale a Napoli è stata intitolata una chiesa con annesso convento dallo splendido chiostro. Molto più famosa è l'omonima via dove si trovano le botteghe artigianali specializzate nella produzione di presepi, che ogni anno vengono immortalate da giornali e televisioni nel periodo natalizio

    Per raccontare la storia di questo Santo, sfrutto l'encomiabile lavoro del sito: www.santodelgiorno.it

    I racconti di come e per merito di chi il cristianesimo giunse per la prima volta in Armenia variano, specialmente a livello locale, dove abbondano le leggende. Ciò che ora sembra certo è che fu introdotto durante il u o il III secolo, probabilmente da missionari che provenivano dalla Siria e dalla Persia, a ogni modo, Gregorio di Ashtishat, "l'Illuminatore", è venerato dagli armeni come santo e patrono nazionale.

    Secondo le notizie a disposizione, nacque in Armenia nel 260 circa, quando il paese fu occupato dai persiani, ma non si sa dove o in che circostanze. Esiste una tradizione piuttosto incerta che sostiene fosse figlio di un principe dei parti di nome Anak, che uccise Cosroe I d'Armenia, e che fu salvato, come Mosè, a Cesarea in Cappadocia, quando il re sul letto di morte ordinò lo sterminio della sua famiglia. Sembra che sia stato battezzato e sia cresciuto a Cesarea, dove si sposò ed ebbe due figli, i SS. Aristachio e Vardano.

    Quando Tiridate, figlio di Cosroe, ritornò dall'esilio con un esercito per rivendicare il trono del padre, fu affidato a Gregorio, che a questo punto probabilmente era già stato ordinato sacerdote, un incarico a corte, ma, in ogni caso, si alienò presto le simpatie del re, per il suo zelo nel convertire la gente e il suo complessivo appoggio ai cristiani armeni. Una volta che Tiridate cominciò attivamente a perseguitare i cristiani, Gregorio fu uno dei primi a subire il martirio, ma quando anche il figlio del re si convertì (è venerato come santo) la situazione cambiò. Nel 314, al momento della consacrazione di Gregorio come vescovo, il cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell'Armenia, che perciò diventò il primo stato cristiano.

    Gregorio fu consacrato vescovo a Cesarea, ma poi si trasferì molto presto ad Ashtishat, che scelse come sua sede, e dove, a quanto pare, era necessario partire da zero, cosa che fece con grande energia ed entusiasmo. Il clero non esisteva, perciò scelse alcuni giovani uomini, impartì loro una buona istruzione di base per quanto riguardava la Scrittura e la moralità cristiana, e insegnò loro il greco e il siriaco; nel frattempo, con l'aiuto di missionari greci e siriani organizzò la sua Chiesa e si dedicò a istruire i conversi. Al concilio di Nicea del 325, Gregorio mandò il figlio Aristachio come suo rappresentante e subito dopo lo consacrò vescovo al suo posto. La sede, in effetti, era ereditaria fino al secolo successivo, quando S. Isacco (9 set.) ordinò che i sacerdoti sposati non potevano diventare vescovi. Nel 330 circa, Gregorio stesso si ritirò in eremitaggio sul monte Manyea, dove fu trovato senza vita da un pastore tra il 330 e il 332; fu poi seppellito a Thortan.

    Le leggende su Gregorio abbondano: esiste una raccolta importante contenuta in una "storia" che sembra sia stata scritta da un segretario di Tiridate di nome Agathangelos, sebbene in realtà risalga alla seconda metà del v secolo, in base alla quale, dopo aver suscitato lo sdegno di Tiridate, Gregorio fu torturato, poi rinchiuso in una prigione o un pozzo fetido per quindici anni, dimenticato da tutti eccetto che da una vedova gentile, che lo aiutò a mantenersi in vita.

    In seguito, dopo il martirio di Hripsime, Tiridate fu tramutato in un cinghiale, perciò Gregorio fu fatto uscire dal pozzo, perché le sue preghiere erano necessarie per farlo ritornare uomo. Dopo aver digiunato, pregato e predicato per settanta giorni, Gregorio ebbe una visione a Valarsharpat, vicino al monte Ararat, in cui gli si chiedeva di costruire la chiesa cattedrale d'Armenia in quel luogo (questa storia fu probabilmente ideata al fine di sostenere la richiesta della Chiesa armena di essere indipendente da Cesarea.)

    Gli armeni celebrano liturgicamente questi eventi come i Dodici Tormenti, la Prigionia del Pozzo, la Liberazione dal Pozzo, e la Visione, oltre alle altre feste del santo. È probabile che la storia del cinghiale sia meno fantastica di quanto sembri. Si dice che Tiridate si sia convertito al cristianesimo, dopo che Gregorio lo guarì da una malattia grave, forse identificata con la licantropia, un disturbo mentale per cui il malato crede di essere un lupo o qualche altra bestia selvaggia.

    S. Gregorio è talvolta venerato come martire, ma è un errore. Esistono prove di un culto nell'Italia meridionale, dove probabilmente fu introdotto per merito di "coloni" armeni. Una chiesa a Napoli afferma anche di custodire una parte delle sue reliquie, ma è improbabile persino che siano state portate fuori dell'Armenia. S. Gregorio è commemorato nel canone della Messa armena.

    MARTIROLOGIO ROMANO. In Armenia, san Gregorio, detto l’Illuminatore, vescovo, che dopo grandi fatiche si ritirò in una grotta alla confluenza dei rami del fiume Eufrate e qui riposò in pace, dopo essersi guadagnato la fama di apostolo degli Armeni.
     
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    ... grazia Andrea; sempre più interessante ... e istruttivo
     
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    L'etnia armena è una delle più antiche e meglio conservate a livello mondiale.
    Storicamente l'Armenia è stata invasa e colonizzata da potenti imperi invasori ed aggressivi.
    Crocevia delle rotte tra Europa ed Asia, di qui sono passati Greci, Romani, Persiani, Mongoli, Ottomani, Russi.
    Territorialmente questa nazione ha spesso avuto un'estensione territoriale molto più ridotta rispetto alla presenza di persone armene sul territorio.
    Oggi la superficie è estremamente ridotta, grossomodo simile a quella di Piemonte, Liguria e Val d'Aosta.

    La popolazione è stimata in circa due milioni e mezzo di abitanti, ma gli armeni nel mondo pare siano essere quasi quattro volte tanto. Soprattutto in conseguenza del genocidio del 1915 dove vennero fisicamente eliminate un milione e mezzo di persone e molte di più furono costrette ad emigrare, dando luogo alla diaspora armena.
    Russia, USA, Canada, Francia sono tra le nazioni che hanno accolto più rifugiati.
    Di queste cose si sa poco, a differenza del genocidio ebraico, ma si sa che la storia la scrivono i vincitori ed i potenti.
    E gli armeni non rientrano in queste due categorie.

    La sopravvivenza dell'etnia armena si deve soprattutto ad una forte identità culturale, linguistica e religiosa.
    Ancora oggi la maggioranza di loro tende a sposarsi con connazionali (quantomeno di origine) e ad essere piuttosto prolifica.
    A livello visivo e da un punto di vista turistico, ovviamente l'identità religiosa è quella che balza maggiormente agli occhi.
    L'Armenia è il paese dei monasteri e chi volesse visitarlo sappia che ne avrà a decine da visitare.

    Solitamente all'esterno hanno forma squadrata o rettangolare, con struttura a croce greca all'interno.
    Pare che questo tipo di struttura, molto compatto, abbia aiutato gli edifici a resistere ai terremoti, molto frequenti nell’area Caucasica. Alcuni di questi furono troppo potenti, ed altri non resistettero ai danni inferti dagli invasori, così molti monasteri sono stati ricostruiti nel corso dei secoli.
    Gran parte degli edifici di culto furono edificati sulle rovine di templi pagani, distrutti quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale in Armenia.

    Prima dell’ingresso della chiesa, c’è solitamente uno spazio coperto, chiamato gavit, dove la gente non solo si recava per pregare quando la chiesa era già piena, ma anche per incontrarsi e prendere le decisioni più importanti che riguardavano la comunità. Spesso il pavimento del gavit è ricoperto da lapidi funerarie di monaci e preti.
    Nessuno di loro è sepolto all’interno dell'area consacrata delle chiese, ma solo prima dell’ingresso. E' possibile camminare sulle lapidi a simboleggiare idealmente che dopo aver servito la comunità in vita, anche da morti i religiosi sono ai piedi della gente.

    Di solito non ci sono sedie e panche, se non nelle chiese in città, e gli altari sono molto semplici e senza fronzoli per sottolineare il fatto che la chiesa deve essere un luogo dove concentrarsi e pregare senza distrazioni.
    Proprio a fianco dell’altare ci sono piccole nicchie dove la gente può stare da sola per pensare e pregare meglio.

    Gli Armeni sono soliti accendere candele e le donne dovrebbero coprirsi il capo con un foulard o una sciarpa.
    L’ Armenia è stata la prima nazione ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale.
    Circondata in gran parte da nazioni islamiche, è comprensibile che i monasteri venissero edificati in aree remote, spesso protette da gole e precipizi, e che sui lati più accessibili fossero presenti fortificazioni, tanto che molti monasteri sembrano quasi fortezze, fortezze della cristianità, dall'estetica austera.
    Pare che alcuni monasteri abbiano ancora oggi passaggi segreti scavati nella roccia, dai quali scappare o nascondersi in caso di pericolo.

    L’entrata è spesso una piccola porta, non ci sono finestroni, rosoni o vetrate ma piccole feritoie, e la luce in genere entra anche da un foro nella cupola.
    L’unica concessione al lusso sono le innumerevoli khachkar, croci scolpite nella roccia che adornano gli edifici sacri sia all’interno che all’esterno.
    Panorami mozzafiato e l’assoluta armonia con la natura circostante sono una costante dei monasteri, tanto che alcuni di essi sembrano quasi mimetizzarsi nel paesaggio.

    Nei prossimi giorni pubblicherò qualche fotografia e qualche notizia sui monasteri da me visitati

    Edited by Bezimen - 13/1/2021, 14:12
     
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    ... grazie Andrea; mi viene sempre più voglia, non solo di visitarla ma, quasi quasi, di venirci a vivere
    un saluto
     
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    Ho raccontato la storia di San Gregorio Lusavorich, della conversione cristiana del popolo armeno ed accennato alle strutture architettoniche che caratterizzano i monasteri armeni.
    Inizio ora a descrivere le più importanti tra queste fortezze della cristianità ed inevitabilmente lo faccio iniziando dal monastero in cui San Gregorio fu imprigionato: Khor Virap.

    Il biblico Aratat è così vicino che sembra di poterlo toccare. E’ separato solo dalla fertile pianura del fiume Aras e dal, purtroppo invalicabile, confine con la Turchia. L’ingombrante vicino si impossessò del monte, di enormi porzioni di territorio (ancora oggi chiamato Armenia occidentale dagli Armeni) e delle ricchezze in esso custodite, dopo il genocidio del 1915.
    Posto una trentina di chilometri a sud di Yerevan, è visitabile comodamente con un’escursione giornaliera dalla capitale, oppure ancora meglio può essere una sosta mentre si è diretti verso altre località del Sud del paese. Io nel 2009 vi feci tappa proprio in occasione di una due giorni dedicata alla scoperta delle regioni meridionali.

    Durante il regno degli Arshakidi la collina su cui sorge il monastero era utilizzata per imprigionare le persone sgradite. Non è un caso che San Gregorio ivi trascorse lunghi anni recluso in un pozzo che diede il nome attuale alla località: Khor Virap significa proprio pozzo profondo.
    S. Gregorio l’Illuminatore fu liberato dal carcere, per ordine della sorella del re perché guarisse il sovrano dalla licantropia, malattia in cui era caduto a seguito del rifiuto della vergine cristiana Hripsime di sposarlo. La sorella del re aveva ricevuto una visione che le aveva ordinato di liberare Gregorio. Il sovrano, guarito miracolosamente, gli fu talmente grato che si convertì al cristianesimo e San Gregorio, divenuto il primo Katholikos della chiesa armena, iniziò a costruire chiese sopra i templi pagani e ad insegnare la propria dottrina.

    Una cappella fu inizialmente costruita nel 642 d.C. nel sito di Khor Virap da Nerses III il Costruttore in segno di venerazione a San Gregorio. In origine era di calcare bianco.
    Nel corso dei secoli la struttura è stata più volte ristrutturata, subendo notevoli notifiche.
    Poi, nel 1662, la cappella più grande conosciuta come “S.Astvatsatsin” (Santa Madre di Dio) fu costruita accanto alle rovine della vecchia cappella, del monastero, del refettorio e delle celle dei monaci. La struttura è circondata da muri perimetrali a protezione dell’area.

    Surb Astvatzatzin presenta una cupola dedicata alla Madonna. Il pulpito dell’altare è finemente decorato e, nonostante la maggior parte delle chiese armene abbia un orientamento est-ovest, posizionando l’altare all’estremità est, la cappella di San Gevorg è orientata nord-ovest-sud-est.
    Ma l’attrazione più famosa e importante del monastero è la fossa in cui rimase imprigionato San Gregorio.
    Questa si trova esattamente sotto la cappella di San Gevorg, una piccola basilica ad abside semicircolare. Alla fossa, profonda sei metri e larga quattro metri e mezzo, si accede attraverso due entrate non segnalate.
    Una piccola camera, una scala a chiocciola e una scala conducono a un piccolo recinto nella fossa. A destra dell’altare nel sotterraneo vi è, poi, la stanza principale.
    Da qui, con una lunga scala verticale in ferro si scende a una cella di modeste dimensioni, la prigione di Grigor Lusavorich.
    La fossa è ben illuminata ma la discesa dalla scala metallica è meglio affrontarla con scarpe comode, possibilmente da corsa o da trekking. Nella fossa, soprattutto durante i mesi estivi, il caldo umido, l’affollamento e l’ambiente claustrofobico potrebbero anche risultare sgradevoli. Io la visitai a fine settembre, in un giorno feriale, e non ebbi problemi di sorta.

    All’esterno del recinto notai alcuni alberelli e cespugli che da lontano sembravano come imprigionati da forme multicolori appena smosse da un leggero venticello.
    Istintivamente pensai che si trattasse di pezzi di sacchetti di plastica (ahimè qui se ne abusa e spesso vengono abbandonati lungo la strada) rimasti imprigionati tra i rami.
    Invece mi venne spiegato che sono pezzi di tessuto che, in zone ritenute sacre, vengono annodati ai rami con la contestuale preghiera che venga esaudito qualche desiderio o che accada un qualcosa di miracoloso (per esempio per la guarigione da una malattia o per la nascita di un figlio sano). Per avere maggiori probabilità di successo, il tessuto dovrebbe essere strappato dagli abiti che si indossano, per cui onde evitare di rovinare un vestito sono gettonati lembi di sciarpe, foulard e simili.
    Sempre all’esterno delle mura perimetrali del monastero, si trovano alcuni scavi archeologici ove sorgevano le città di Artashat (distrutta dai Persiani) e della vicina Dvin.

    Le immagini utilizzate, tranne una, non sono mie ma pescate in rete in quanto di qualità superiore. Ove possibile si legge l'autore dello scatto

    Khor-Virap-2

    DSCF6495-1536x1024

    DSCF6469-1536x1024

    S8301949
    Attached Image
    Khor Virap e Monte Ararat

     
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    ... aggiungo altre foto che l'amico Andrea andrà poi a sottotitolare ...

    IMG-20210102-WA0085
    bovini al pascolo nella Regione Tavush

    IMG-20210102-WA0086
    panorama dai ruderi della fortezza di Berd, sempre nella regione Tavush

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    panorama agreste in Regione Tavush

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    gregge lungo la strada che porta a Jermuk famosa località termale

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    carro armato strappato agli azeri durante la guerra del 1992/94 e posto nei pressi di Tigranakert

    ... prosegue ...

    Edited by Nihil Obest - 24/1/2021, 19:51
     
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