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Qui si racconta la storia di Germain, lo "scemo del villaggio". Centodieci chili di muscoli per sorreggere una testa selvatica, un passato di mancata educazione sentimentale e un presente di conta dei piccioni e pomeriggi spesi al bar. Qui si racconta di un incontro straordinario nel più ordinario dei luoghi, un parco pubblico. Si traccia il delicato resoconto della più improbabile delle complicità, quella tra un gigante semi analfabeta e una vecchina con i capelli viola e la passione per i libri. Si dimostra che l'intelligenza è altra cosa dalla cultura. Quando le vite di Germain e Margueritte si accomodano sulla medesima panchina, ogni cosa, dentro e fuori, comincia a cambiare. E così questa può anche essere una storia che parla di avventure o di amore... o di indiani. Perché no? I sentimenti, come le parole, non sono innati. Bisogna acquisirli, piano piano. E quando sbocciano non conta più il vuoto che c'è ancora da riempire, ma tutto il pieno che invade il cuore e la testa come gramigna che non si può più estirpare. Il mondo in cui pianta le sue radici un'altra selvatichezza, fatta di affetti, fatta di parole. Come quella di Germain e Margueritte, e del vocabolario che ne riscrive i destini.L'autrice
Nata nel 1957 nella regione di Bordeaux, Marie-Sabine Roger vive tra la Francia e il Madagascar. Da dieci anni si dedica a tempo pieno alla scrittura; ha pubblicato perlopiù libri per bambini
Ho letto questo libro parecchi anni fa e ricordo che mi era piaciuto. Scritto bene con personaggi ben definiti. La storia è bella nella sua semplicità e ha passaggi ironici molto piacevoli.
Riporto la valutazione di Focus
Traboccante di freschezza, di humour, di tenerezza e di profondità distillata in delicati, piccoli tocchi? un vero tesoro, un libro che lascia tracce d'Amore in fondo al cuore. Rarissimo."
Focus.