"Caffè Zibaldone"

Jorge Amado - Due storie del porto di Bahia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    9,705
    Reputation
    +338
    Location
    L'isola che non c'è

    Status
    Offline

    9788811668633_0_0_300_75



    "Le due storie del porto di Bahia" appartengono alla fase più matura della narrativa di Amado. Lasciati cadere i temi sociali dei primi romanzi, la narrazione prende i colori della terra di Bahia, le voci della mitologia gaia e sfrenata di quei luoghi. "Dove si trova la verità, mi rispondano per favore: nella piccola realtà di ciascuno o nell'immenso sogno umano?". È la voce di Amado a chiedercelo: un capitano di lungo corso sotto mentite spoglie, un rispettabile cittadino che fugge dalla monotonia quotidiana, preferendo anche da morto una compagnia di allegri dissoluti, ci danno in queste pagine un'esemplare risposta.

    La doppia morte di Quincas l'acquaiolo

    Il racconto parla di cosa succede dopo la morte di Quincas l'Acquaiolo. Quincas è un vagabondo che vive nel porto nella città bassa di Salvador.

    Due gruppi di persone dibattono sulle memorie di Quincas, la famiglia guidata dalla figlia Vanda e dai suoi migliori amici del porto.

    Per la famiglia, Quincas è Joaquim Soares da Cunha, un ligio funzionario delle Imposte Dirette, che un giorno li mandò in disgrazia abbandonandoli e diventando un vagabondo, chiamando Vanda e sua madre, Dona Otacilia, vipere e il marito di Vanda, Leonard, uno stupido imbecille. Cambiando vita Joaquim decide di cambiare nome e diventa Quincas; re dei vagabondi dei bassifondi e patriarca delle prostitute. La famiglia tenta di nascondere questo fatto ai loro conoscenti e vicini ma loro non possono ignorare la reputazione che Quincas ha guadagnato sulla stampa locale.

    Ora, Vanda, Leonard, e la sorella di Quincas, Zia Marocas e il fratello Eduardo, devono curare la salma e dargli un appropriato funerale, senza attrarre troppa attenzione su Quincas e al suo passato. Sistemano Quincas con un semplice vestito e scarpe, ma senza biancheria intima, in quanto nessuno lo avrebbe notato, e ordinano un bara e delle semplici candele. Quella notte si riuniscono vicino alla salma per la veglia funebre, cercando di ignorare il sorriso sornione di Quincas che permane anche nella morte e che gli fa ricordare quanto Quincas li disprezzasse. Vanda poi ha l'impressione di vedere il padre che gli dice vipera. Man mano tutti se ne vanno a casa, lasciando Quincas con i suoi amici del porto.

    Il freddo trattamento che la famiglia ha dato alla scomparsa di Quincas è l'opposto di quello dei suoi migliori amici del porto di Bahia, Pettirosso, il Negro Frangetta, il comandante Martim e Ciclone. I quattro uomini portano il lutto per Quincas per il quartiere lamentandosi che il loro migliore amico se ne era andato.

    Quella sera vennero per dare a Quincas il loro ultimo saluto e finiscono per prendersi cura della salma quando i familiari lasciano la camera ardente e tornandosene a casa. Parlando tra di loro ricordano le avventure di Quincas e che per loro era quasi un padre. Piansero per Quincas e il comandante Martim si preoccupava se doveva occuparsi di Quitéria, una prostituta che era la ragazza di Quincas.

    Lasciati da soli tutta la notte con la salma, i quattro fecero una festa e fecero partecipare Quincas nella loro ultima festa, raccontando scherzi e facendogli bere cachaça, Ciclone regalò a Quincas una bellissima rana. Decisoro poi di portare Quincas in un ultimo giro al porto, per mangiare la Moqueca de peixe di Capitan Manuel, che era il piatto preferito di Quincas. Sulla strada incontrarono un gruppo di prostitute incluso Quitéria.

    Quincas aveva sempre amato il mare, e dopo che gli amici gli hanno servito la moqueca lo portarono sulla barca del capitano Manuel per un'escursione, improvvisamente una tempesta scuote la barca e loro si affrettano a tornare nel porto, ma Quincas cade in acqua come di volontà propria, gli amici sentirono Quincas proclamare:

    «"Mi seppellisco come voglio e al momento che mi pare. Mettete via la bara per un'altra occasione, non mi lascerò chiudere sotto terra in un cassone." E fu impossibile udire il resto dell'orazione.»

    Le controverse avventure del Comandante Vasco Moscoso Aragão, Capitano di lungo corso



    Arriva a Periperi un certo Vasco Moscoso Aragão, capitano di lungo corso. Con le sue storie di mare, porti lontani e esotici e donne egualmente esotiche e sensuali, coinvolge la cittadina di villeggianti e pensionati, ma Chico Pacheco, invidioso del comandante, non gli crede, e pensa che sia un fanfarone, dopo alcune indagini svolte a Bahia, Chico torna con la sua versione dei fatti: Vasco è solo un ricco commerciante che in gioventù fece la vita "bohemienne" con un gruppo di amici, che ottenne il titolo di comandante solo per soddisfare il suo desiderio di possedere un titolo e non essere più semplicemente "sig. Vasco". Gli amici di Vasco riescono a procurargli il titolo di "Capitano di lungo corso" con il grado di "Comandante" e in più anche una medaglia, il tutto ottenuto illecitamente. Vasco si immedesima talmente nella sua figura di "Comandante" che inizia a indossare divise da ufficiale completa di medaglia, fuma la pipa, e colleziona oggetti marittimi. Nella vecchiaia si trasferisce a Periperi. Ora le due versioni, quella del Comandante e quella del Chico Pacheco dividono la cittadina, chi crede ferventemente nel Comandante e che lo crede un fanfarone bugiardo.

    Per dipanare la questione il fato porta Vasco Moscoso a "comandare" una nave da Bahia a Belém fermandosi in vari porti lungo la costa. Il Comandante accetta anche per dimostrare ai suoi amici di Periperi che lui è un vero Capitano di lungo corso. Il viaggio si svolge regolarmente, Vasco infatti lascia la guida della nave al secondo. Ma all'arrivo a Belem nello stato di Parà, il secondo vuole burlarsi del Comandante chiedendogli con quante gomene devono fissare la nave al porto dicendogli che è una tradizione marittima che è sempre il comandante a decidere come ormeggiare la nave. Indeciso Il comandante dice tutte e si scatenano le risate sulla nave, nel porto e in tutta Belem. Vasco si accorge di aver commesso un errore di essere diventato lo zimbello della nave e di Belem. Si rifugia in una pensione infima dove si ubriaca di cachaça e si addormenta profondamente, amareggiato e deluso. Ma quella notte sulla città di Belem si scatena l'uragano più violento che si sia mai visto, case scoperchiate, morti, piantagioni distrutte e il porto in rovina. Tutte le navi in sfacelo o alla deriva tranne la nave del Comandante Vasco Moscoso Aragão, intatta e inamovibile, precisamente come era stata ormeggiata dal suo capitano.

    E questo è l'explicit geniale del racconto: il Comandante torna vittorioso a Periperi, onorato da premi e acclamato da tutti i giornali, i cittadini che lo diffamavano erano ora i suoi fans più accaniti. Il sogno può continuare.

    image1



    Amado è un autore di cui ho letto ed amato molti romanzi, soprattutto quelli del periodo Bahia non, molto colorati, pieni di ironia, folklore brasiliano, samba, cachaça, orixas e tutte le cose che fanno Brasile. Ha una scrittura affascinante, molto sensuale, colorata. I personaggi sempre ben tratteggiato, sembra di averceli davanti.
    Personalmente mi piace particolarmente il secondo racconto, un po' perché parla di mare, un po' perché mi ricorda una persona che conosco, un po' millantatore, ma alla fine positivo.
    Assolutamente consigliabile.
     
    Top
    .
0 replies since 28/1/2019, 21:36   13 views
  Share  
.