"Caffè Zibaldone"

Ecco chi sono i veri negazionisti

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    Con il termine negazionista vengono di solito etichettati coloro che sollevano dubbi, o non credono proprio, all'olocausto ebraico avvenuto durante la seconda guerra mondiale; in diverse nazioni esistono leggi che prevedono il carcere per chi, appunto, non è convinto di ciò.
    In questi ultimi tempi lo stesso termine è usato nei confronti di chi, secondo la narrazione dei media "ufficiali", nega l'esistenza del coronavirus ...
    Nel corso della mia vita, grazie a molteplici letture di autori e autrici appartenenti alle più disparate provenienze razziali, sociali, politiche, religiose, al fatto di aver visitato più di mezzo mondo, alla felicità di aver conosciuto ed essermi confrontato con centinaia di persone, ritengo (a ragione) di aver sviluppato un notevole senso critico ed un altrettanto discernimento che mi rende capace di saper comprendere cosa è vero e cosa non lo è.
    Durante la mia vita ho indossato la divisa della marina militare in qualità di sottuffciale addetto a comunicazioni e scoperta, partecipando a diverse missioni internazionali quali Libano 83/84, Golfo Persico 91, Ex Jugoslavia 92 e Kossovo 99.
    Quello che vivevo e avveniva sul campo veniva totalmente distorto, quando non addirittura ribaltato dai media ufficiali e, più di una volta ho dovuto discutere animatamente, quando tornavo a casa, con persone che non mi credevano perchè, testuali parole: "ma cosa racconti, la tv e i giornali hanno detto tutt'altro"... si dava credibilità a chi, nella migliore delle ipotesi era, si in zona, ma ben chiuso dentro alberghi di lusso a spese del contribuente ma non a chi sul campo c'era davvero.
    Durante il Kossovo, raccogliemmo tre barconi pieni di profughi e, come tutti, eravamo convinti che si trattasse di kossovari mentre in realtà, grazie ad un nostro collega che parlava le lingue slave, scoprimmo che erano serbi; una volta portati a terra apprendemmo dai vari tg, sia locali che nazionali che una unità MM aveva tratto in salvo profughi ... kossovari.
    In questi tempi di pandemia ho letto e ascoltato molto al riguardo, usando la rete con capacità critica, con dovuta cernita e obiettività e una cosa mi ha colpito particolarmente: la totale assenza di contradditorio sui mezzi di informazione, la voce è una sola, univoca, quella del terrore ... parlano, previa parcella, allergologi, parassitologi ma non vengono invitati virologi premi Nobel (il francese Montagner), virologi candidati al Nobel due volte e che isolarono e sconfissero il virus del colera a Napoli (dottor Tarro) e il nanopatologo di fama mondiale, Stefano Montanari.
    Si NEGA loro la parola e, nel caso di Montanari, lo si denuncia addirittura ... eppure la scienza non dovrebbe essere dogmatica, anzi, spesso è stata in contrasto con la religione (in genere solo contro quella cattolica) proprio perchè custode di dogmi.
    Questi scienziati da me nominati ma anche il vasto mondo di giornalisti (veri) detti "free lance", non ha mai negato l'esistenza del virus dato che ciò sarebbe impossibile visto che siamo circondati da miliardi di batteri, microbi, germi e appunto virus ma si sono semplicemente limitati a contestare, dall'alto della loro sapienza, le contromisure prese.
    Contromisure spesso contrastanti, illegali, anticostituzionali quando non addirittura dannose per la salute stessa, impedendo l'uso di farmaci efficaci ma poco costosi.
    Quindi chi è il vero negazionista ?
    A conferma di quanto scritto sopra vi lascio con una storia che lessi tempo fa e che torna attualissima ora: la storia di un medico ungherese che con il semplice uso del sapone e del disinfettante salvò centinaia di partorienti e nascituri ma che fu osteggiato a tal punto dai baroni di allora che finì con il morire pazzo.
    La storia, si ripete ...


    «Lavatevi le mani!». Un consiglio anodino che, in questi giorni di virali passioni, è diventato un mantra imprescindibile per tutti noi. Eppure, questo gesto così semplice è stato ignorato per secoli dalla medicina con catastrofiche conseguenze per la salute pubblica. In particolare negli ospedali, autentici ricettacoli di virus e batteri.
    Ci è voluto un medico ungherese, Ignace Semmelweis, per scoprire quante vite umane possono essere salvate d quel semplice gesto. Verso la metà dell’Ottocento nei reparti di ostetricia degli ospedali viennesi una donna su cinque moriva durante il parto a causa di una patologia molto insidiosa: la febbre puerperale. Semmelweis, che all’epoca lavorava proprio in uno di quei reparti, non accettava le giustificazioni della medicina ufficiale che attribuiva quei decessi a cause oscure, come i “miasmi”, i “fliuidi dell’utero” o a oscuri “squilibri” organici, concetti privi di evidenza sperimentale derivati dall’antichità.

    Semmelweis, che era un tipo pratico, non prestava molta fede a quella psudo- scienza. Preferiva dunque affidarsi all’osservazione e infatti notò una particolare coincidenza: un suo collega professore di anatomia era deceduto a causa di un’infezione molto simile a quella che colpiva le madri dopo aver praticato un’autopsia. E allo stesso tempo vide che il tasso di mortalità nel padiglione di ostetricia aumentava quando erano presenti i medici e calava quando c’erano soltanto ostetriche e infermieri..

    Molti di coloro che praticavano le autopsie spesso passavano da un reparto all’altro e in quei passaggi maturavano le infezioni. Da qui l’intuizione di Semmelweis che chiese ai colleghi di lavarsi le mani con una soluzione di ipoclorito di calcio prima di entrare nel suo padiglione. Anche gli strumenti operatori dovevano essere igienizzati alla stessa maniera. Questa “accortezza” che oggi ci sembra una cosa più che ovvia produsse risultati straordinari: in meno di due anni il tasso di mortalità post- parto precipitò dal 12% all’ 1%.

    Una scoperta che avrebbe dovuto ricevere pubblico encomio e che ha aperto la strada allo studio della moderna batteriologia e virologia ma che fece letteralmente infuriare i grandi baroni degli ospedali dell’impero austro- ungarico. Non solo Semmelweis non ottenne alcun riconoscimento, ma venne apertamente osteggiato per una scoperta che metteva in discussione i dogmi e le superstizioni dell’onorata società medica.

    Il direttore dell’ospedale Johann Klein era profondamente irritato da quel giovane dottore ungherese ( aveva 27 anni) dal piglio anticonformista ( era un nazionalista che avversava l’impero) che aveva imposto l’obbligo di lavarsi le mani a chiunque entrasse in contatto con i suoi pazienti. Un’isolenza che non poteva avere scuse: «Non siamo degli untori», gli rispose a muso duro negando qualsiasi relazione tra la pulizia delle mani e il calo delle morti. Semmelweis viene progressivamente isolato, lo prendono per un pazzo fanatico, lo escludono dai convegni, fino a quando non riceve una lettera di licenziamento firmata direttamente dal dottor Klein. E a poco sono serviti i suoi appassionati memoriali in cui rivendicava l’evidenza clinica della sua scoperta e il contributo per la salute pubblica, Nessuna rivista diede spazio alle sue teorie che vennero liquidate come delle puerili scorciatoie mentre proliferavano le illazioni sul suo equilibrio mentale. E dire che di lì a poco più di un decennio le ricerche di Louis Pasteur confermarono alla lettera le intuizioni di Semmelweis.

    Ma ormai era troppo tardi, la sua strada era segnata. Prima il ritorno in Ungheria dove lavora in nella clinica Szent Rokus applicando gli stessi metodi e ottenendo gli stessi risultati: tra il 1851 e 1855 su mille partorienti solo otto donne persero la vita a causa di un’infezione.

    Finalmente un editore locale decide di pubblicare le sue scoperte in un volume che però non ottiene alcuna visibilità. Anzi, i pochi “luminari” germanofoni che lo citano lo fanno per infierire su di lui, definendolo un «ignorante», un «esaltato», un «irresponsabile», un «nemico della comunità medica».

    La frustrazione, la rabbia, la tristezza e la depressione prendono il sopravvento e, a forza di sentirsi dire di essere pazzo, Semmelweis diventa pazzo davvero.

    I suoi ultimi anni di vita sono pura agonia; viene ricoverato in un manicomio alla periferia di Vienna dopo essere caduto nell’alcolismo ed essersi allontana dalla famiglia.

    All’interno dell’asilo psichiatrico Semmelweis perde completamente la ragione, aggredisce gli infermieri che ricambiano pestandolo a sangue a più riprese. Ironia e crudeltà della sorte muore nel 1865 in seguito a un’infezione batterica che prolifera sulle sue ferite, prima provocate e poi trascurate dal personale della clinica Ha lasciato al mondo della medicina un’eredità che gli verrà riconosciuta soltanto post- mortem quando la moderna microbiologia spazza via le antiche credenze.

    «Il destino mi ha scelto per essere il missionario della verità nella dura battaglia contro la febbre puerperale. Ho smesso da tempo di rispondere agli attacchi di cui sono costantemente l’oggetto da parte della comunità accademica ; l’ordine delle cose proverà presto ai miei avversari che iuo avevo ragione e loro completamente torto, Ora per me non c’è più alcun bisogno di partecipare a queste sterili polemiche».

    Si tratta di una delle ultime lettere scritte da Semmelweis quando era ancora lucido mentalmente, Una lettera citata da Louis Ferdinand Céline all’interno della sua tesi di medicina discussa nel 1924.

    Un eretico reietto che alternava genio e follia come l’ungherese Ignace Sommelweiss non poteva non piacere al grande scrittore francese.

    https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&e...J9MWuMEdOApschE

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  2. Brunello di M.
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    Il Principe della menzogna e dell'Inganno regna sovrano...fino al tempo che gli sará concesso.
     
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    ... ciao Brunello, che dici attualità esclusa ?
     
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    ... https://www.maurizioblondet.it/solo-tachip...dice-a-berlino/ ...
    a ulteriore conferma di chi è il vero negazionista
    un saluto
     
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  5. Brunello di M.
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    CITAZIONE (Nihil Obest @ 14/11/2020, 23:02) 
    ... ciao Brunello, che dici attualità esclusa ?

    quién sabe?
     
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    CITAZIONE (Brunello di M. @ 15/11/2020, 16:25) 
    CITAZIONE (Nihil Obest @ 14/11/2020, 23:02) 
    ... ciao Brunello, che dici attualità esclusa ?

    quién sabe?

    ... intendevo dire cosa fai in questo periodo: io mi divido tra orto, lavori modellistici (sia storici che per il presepe), lettura, corsa e camminate nei boschi e ogni tanto, come domani mattina, rotture burocratiche ...
     
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  7. Brunello di M.
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    CITAZIONE (Nihil Obest @ 15/11/2020, 16:38) 
    CITAZIONE (Brunello di M. @ 15/11/2020, 16:25) 
    quién sabe?

    ... intendevo dire cosa fai in questo periodo: io mi divido tra orto, lavori modellistici (sia storici che per il presepe), lettura, corsa e camminate nei boschi e ogni tanto, come domani mattina, rotture burocratiche ...

    :lol: pardon...

    le ultime tre le abbiamo in comune, a parte la corsa.
    Mi piace camminare nei dintorni del borgo, una volta ho azzardato una vera "scalata" per un sentiero da incubo(per fortuna avevo mio figlio con me, mi ero giá accucciato sotto un albero per piangere).
    Ho smesso la bici perché le salite qui sono da primati mondiali.
    Leggo.Al momento quasi esclusivamente scritture.
    Ho chiesto in giro per un pezzetto di terra da coltivare ad orto e per allevarci qualche gallinella, ma ho la sensazione che i nativi del posto abbiano subodorato la tempesta in arrivo e si tengono strette le loro risorse.Come dar loro torto.
    Comunque mi hanno promesso uova fresche e prodotti locali a buon prezzo.
    E poi, ci sono le chiacchierate con i nuovi amici...uno spettacolo di saggezze sfuse.
    Mi sento abbastanza lontano dalla realtá distopica del nostro tempo, ma spero poco in un improbabile definitivo distacco dagli incubi notturni che allietano le mie notti. ;)
     
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    ... io ormai sono certo che, visto i delinquenti ai quali siamo soggetti, non si tornerà mai più ai tempi precedenti a questa farsa dramma;
    Sono disposto a morire pur di non farmi marchiare ma ho paura per figli e nipoti ...
    un saluto
     
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  9. Brunello di M.
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    di certo non sará piú lo stesso, ma "chissá"? ho una Fede incrollabile nel Padre Celeste.
    Io pure temo maggiormente per la mia discendenza, e di sicuro se mi voglion marchiare dovranno venire a prendermi nei boschi.
    Soccomberemo con onore e senza disperare in una Giustizia Superiore.
    Un saluto a te!
     
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    CITAZIONE (Brunello di M. @ 15/11/2020, 18:49) 
    di certo non sará piú lo stesso, ma "chissá"? ho una Fede incrollabile nel Padre Celeste.
    Io pure temo maggiormente per la mia discendenza, e di sicuro se mi voglion marchiare dovranno venire a prendermi nei boschi.
    Soccomberemo con onore e senza disperare in una Giustizia Superiore.
    Un saluto a te!

    ... la Fede è incrollabile pure in me ... almeno, se morte sarà, voglio morire sano ...
     
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  11. Brunello di M.
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    ho solo una piccola incertezza.Voglio iscrivermi alla sede locale del tiro al piccione;ovviamente non é per sparare all'aria...ma sará cristiano coltivare certe fantasie? =/
     
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    CITAZIONE (Brunello di M. @ 15/11/2020, 18:55) 
    ho solo una piccola incertezza.Voglio iscrivermi alla sede locale del tiro al piccione;ovviamente non é per sparare all'aria...ma sará cristiano coltivare certe fantasie? =/

    ... ma non è vietata da tempo ? comunque poter usufruire del porto d'armi, di questi tempi, è una manna
     
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  13. Brunello di M.
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    CITAZIONE (Nihil Obest @ 15/11/2020, 19:00) 
    CITAZIONE (Brunello di M. @ 15/11/2020, 18:55) 
    ho solo una piccola incertezza.Voglio iscrivermi alla sede locale del tiro al piccione;ovviamente non é per sparare all'aria...ma sará cristiano coltivare certe fantasie? =/

    ... ma non è vietata da tempo ? comunque poter usufruire del porto d'armi, di questi tempi, è una manna


    CITAZIONE (Nihil Obest @ 15/11/2020, 19:00) 
    CITAZIONE (Brunello di M. @ 15/11/2020, 18:55) 
    ho solo una piccola incertezza.Voglio iscrivermi alla sede locale del tiro al piccione;ovviamente non é per sparare all'aria...ma sará cristiano coltivare certe fantasie? =/

    ... ma non è vietata da tempo ? comunque poter usufruire del porto d'armi, di questi tempi, è una manna

    naturalmente sí, era un modo di dire.In realtá, volevo una licenza di caccia, ma un tipo del posto mi ha scoraggiato per via di certe difficoltá burocratiche.
    Mi ha consigliato di iscrivermi al T.S.N. locale, ma non so se riesco a procurarmi qualcosa di piú di una 22...
     
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    ... meglio di nulla ... io ho solo armi bianche: asce, scuri, marasso (machete locale) :D
     
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