"Caffè Zibaldone"

...una casa senza libri è una fortezza senza armi...

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    Lo straordinario romanzo d'esordio di una grande sceneggiatrice italiana.

    Un analista finanziario
    che vive sotto i ponti

    Una bambina che interessa
    a molti ma che nessuno vuole

    Una fuga rocambolesca in una
    Roma magica e pericolosa

    Smilzo, fallimentare barbone nonché ex analista finanziario di successo, è al supermercato quando avviene una rapina in cui resta uccisa una donna. Vicino a lei c’è una bambina di tre anni, impietrita dallo choc. Prima che la polizia si renda conto di quel che sta succedendo, un energumeno cerca di rapire la piccola, ma Smilzo riesce a prenderla e a portarla via con sé. Non sa esattamente cosa l’abbia spinto e non sa che farsene di lei. Però sa che lei ha bisogno di protezione e, incredibilmente, sente che lui può esserle di aiuto. Non importa se finirà nei guai e dovrà nascondersi per mezza Roma, inseguito da una banda di criminali. Smilzo non è uno sprovveduto, e con l’aiuto di un’improbabile squadra costituita da un prete e da un attempato professore universitario (per non parlare di un saccente chihuahua) riuscirà a cambiare il destino della bambina e anche il suo. Un bellissimo romanzo d’esordio, una commedia romantica, allegra e commovente dei nostri giorni, narrata da Carla Vistarini con tocco lieve e affettuoso.

    «Ironico e rocambolesco romanzo d’esordio, che già dalle prime battute sembra la sceneggiatura di un film.»
    Tu Style

    Se si cerca un libro per l'estate, distensivo, originale, con una lieve sfumatura gialla, ecco cosa fa al caso.
    La Vistarini scrive bene, essendo una sceneggiatrice ti tira nella scena e ti ritrovi a viverla. Una simpatica commedia che ha anche un seguito che, magari, proporrò.
     
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    Delft, Olanda, XVII secolo. La vita scorre tranquilla nella prospera città olandese: ricchi e poveri, cattolici e protestanti, signori e servi, ognuno è al suo posto in un perfetto ordine sociale. Così, quando viene assunta come domestica in casa del celebre pittore Johannes Vermeer, Griet, una bella ragazza di sedici anni, riceve con precisione il suo compito: dovrà accudire con premura i sei figli dell'artista, non urtare la suscettibilità della scaltra suocera e, soprattutto, non irritare la sensuale, irrequieta, moglie del pittore e la sua gelosa domestica privata. Inesorabilmente, però, le cose andranno in modo diverso... Griet e Johannes Vermeer, divideranno complicità e sentimenti, tensione e inganni.

    Non è una nuova uscita, ma è un libro molto bello. Ispirato al quadro di Vermeer "Ragazza col turbante", che è quello ritratto in copertina. Leggendo ci si trova immediatamente nello studio di un grande pittore fiammingo, si scoprono le tecniche pittoriche, la composizione dei colori, la passione per la pittura ed il bello. Un libro molto interessante e consigliabilissimo, di facile ed avvincente lettura.
     
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    La sera precedente Ricciardi aveva avuto la sorpresa di ritrovarsi di fronte, all'uscita della questura, nientemeno che Bruno Modo, lo scanzonato dottore che alla cura dei tantissimi malati che confluivano ogni giorno all'ospedale dei Pellegrini, nel vicino quartiere della Pignasecca, affiancava la competenza del miglior medico legale della città. Se lo ritrovò appoggiato al muro che fumava, il cappello all'indietro, il colletto sbottonato dietro il nodo allentato della cravatta. Al suo fianco, come sempre a poco più di un metro, senza corda né guinzaglio, il cane pezzato che da circa un anno gli faceva compagnia. La sera era dolce e l'aria serena; settembre era avanzato, ma sembrava non aver la minima intenzione di mollare il ricordo della rovente estate che l'aveva preceduto..." All'indomani di "Anime di vetro", in una domenica di settembre del 1932, il talento narrativo di Maurizio de Giovanni "fotografa" il commissario Ricciardi e gli altri personaggi della serie, e intrecciando le loro voci, i loro ricordi e i loro sogni guida il lettore attraverso una Napoli resa ancora più viva e reale dalle immagini d'epoca che accompagnano i suoi racconti.

    De Giovanni è conosciuto per le serie di romanzi gialli, una delle quali ha nel commissario Ricciardi il personaggio principale. Ma, francamente, questa raccolta di racconti concatenati non è un vero e proprio giallo. È un insieme di ritratti, di bozzetti, che coinvolgono i personaggi principali della serie.
    Il raccontare di De Giovanni è pulito, preciso, scorrevole, a tratti poetico. In più il libro è corredato di una raccolta di fotografie degli anni trenta che ritraggono Napoli come era, con usi, costumi e personaggi. E sono tutte foto bellissime.
    Soprattutto per i napoletani, è un libro imperdibile. Ma anche chi, come me, non lo è, può apprezzare questo bel lavoro.
     
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    Un'ora dopo aver letto l'esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. "È un maschio, me lo sento!". Perché dopo due meravigliose figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po' le parti. A Daniela l'ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Che poi è il pensiero di ogni genitore, solo che, quando la vita ti ha già messo alla prova, quel pensiero non lascia spazio a nessun altro. Poi ci fu il succo alla pera. Qualche sorso per svegliare a suon di zuccheri il piccoletto, in modo che si posizionasse a favore di ecografo. Fu quello il giorno in cui capii che mi dovevo preparare, perché qualcosa stava davvero per cambiare. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: "Si tratta della trisomia 21", invece, capii un'altra cosa: che Daniela era già pronta. "È maschio o femmina?", chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l'unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando

    Appena finito, vale la pena. Perché ci mette a confronto con una realtà non facile e lo fa con una leggerezza, un rispetto ed un'allegria fantastiche.
    Si percorre tutto il cammino di questa coppia e della loro piccola con sindrome di Down, Anna. Una scelta consapevole premiata da una forza incredibile.
    Un libro breve che a tratti diverte veramente tanto e commuove anche di più. Premiato giustamente.
    Ma lascio la parola all'autore, il papà di Anna.

     
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    Una commedia brillante sui libri e la lettura, scritta con grande garbo e irresistibile ironia.

    «Scritto meravigliosamente.» – The Times

    «Una scrittrice audace.» – The Indipendet

    «Renate Dorrestein è una maestra del racconto.» – La Stampa

    Sette amiche olandesi di mezza età, Annabel, Martha, Jo, Tillie, Willemien, Leonie e Barbara, hanno costituito un club di lettura e da anni si incontrano e leggono insieme. E insieme partecipano a una crociera letteraria in Scozia «nello spirito di Moby Dick», sotto la guida del loro autore preferito, Gideon de Wit, che considerano il migliore di questo secolo e del precedente. Le sette sono elettrizzate dall’avventura che le attende, ma non tutto in questo viaggio va come deve andare. Anzi, proprio niente. L’amatissimo Gideon si presenta in palese ritardo, con la sua famosa coda di cavallo e gli altrettanto famosi pantaloni di cuoio neri attillati, ma molto meno giovane e molto meno magro di quanto appaia sulle quarte di copertina dei suoi romanzi. Non solo: risulta anche molto meno simpatico e brillante di quanto le sue magnifiche pagine facciano intuire. Come se non bastasse, quando sono ormai a una certa distanza dalla costa vengono sorpresi da una tempesta. Cominciano a imbarcare acqua e poco dopo fanno naufragio su un’isoletta deserta, con il povero Gideon gravemente ferito… Una commedia brillante sui libri e la lettura, scritta con grande garbo e irresistibile ironia.


    E questo lo segnalo perchè deliziosamente folle, pieno di ironia. Si ride parecchio e, ridendo e scherzando, si riflette pure. Ultima botta di genio, le note. Non dello scrittore, ne del traduttore, ma a cura di un personaggio, che mette delle annotazioni tratte dalla guida turistica della Scozia, con tanto di prezzi degli esercizi e siti internet.
    Io mi ci sono divertita un bel po'.
     
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    La pittrice in piedi davanti alla tela cerca di ricordare: aveva dipinto lei quel ritratto? È passato tanto tempo. Nonostante l'abbacinante luce di mezzogiorno la sua vista è annebbiata, gli occhi stanchi non riconoscono più i dettagli di quella Dama con il ventaglio raffigurata nel quadro. Il romanzo di Giovanna Pierini mette in scena Sofonisba Anguissola ultranovantenne a Palermo - è il 1625 - nel suo tentativo di riacciuffare i fili della memoria e ricordare l'origine di un dipinto. È questo il pretesto narrativo che introduce la vicenda biografica di una delle prime e più significative artiste italiane. Sofonisba si presenta al lettore come una donna forte, emancipata e non convenzionale, che ha vissuto tra Cremona, Genova, Palermo e Madrid alla corte spagnola. Tra i molti personaggi realmente esistiti - Orazio Lomellini, il giovane marito, il pittore Van Dyck, Isabella di Valois, regina di Spagna - e altri di pura finzione, spicca il giovane valletto Diego, di cui Sofonisba protegge le scorribande e l'amore clandestino, ma che non potrà salvare. La ricostruzione minuziosa di un'Italia al centro delle corti d'Europa, tra palazzi nobiliari, botteghe artigiane e viaggi per mare, e di una città, Palermo, devastata dalla peste, fa rivivere le atmosfere di un'epoca in cui una pittrice donna non poteva accedere alla formazione accademica e doveva superare numerosi pregiudizi sociali. Tra le prime professioniste che seppero farsi largo nella ristretta società degli artisti ci fu proprio Sofonisba, e questo racconto, a cavallo tra realtà e finzione, ne delinea le ragioni: l'educazione lungimirante del padre, un grande talento e una forte personalità.

    È un libro che mi è piaciuto molto. La storia di questa pittrice che ritorna attraverso una serie di ricordi, le varie corti, Milano, Madrid, la nobiltà palermitana e quella genovese, mentre lei, ormai molto anziana e quasi cieca, cerca di capire se quel ritratto che le è stato affidato perché ne scoprisse l'autore, fosse opera sua o di altri. Una carrellata di grandi personaggi e di tecniche pittoriche, un viaggio nel cinque-seicento che ti fa scoprire la vita di allora seguendo questa simpatica signora intelligente e vivace. Lo consiglio volentieri.
     
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    Britt-Marie ha sessantatré anni, un marito che accudisce con dedizione, una vita da casalinga premurosa con l'ossessione per l'ordine e la pulizia. Ma cosa accadrebbe se scoprisse che il tranquillo Kent la tradisce da anni? Lo lascerebbe. E allora eccola qui, Britt-Marie, sessantatré anni, un po' in ansia per il futuro e un po' in preda alla nostalgia per il buon caffè di casa, mentre si registra (come una criminale!) all'ufficio di collocamento. Ora che vive sola, infatti, teme che, se dovesse capitarle qualcosa di brutto, nessuno se ne accorgerebbe. Meglio avere un lavoro allora. Fosse anche in un paesino sperduto, con un campo da calcio chiuso, una scuola chiusa, una farmacia chiusa, un negozio di liquori chiuso, un ambulatorio chiuso, un negozio di alimentari chiuso, un centro affari chiuso e una strada che porta in due direzioni. Abitato da adulti alcolizzati e ragazzini che passano il tempo giocando a calcio in un parcheggio. Britt-Marie atterra come un alieno nella piccola comunità di Borg, ma i suoi modi burberi e formali, la sua mania per la pulizia conquistano subito gli abitanti. Viene addirittura nominata allenatrice della squadra di calcio. E lei si lascia trascinare, in pochi giorni stringe amicizie e fa molte più esperienze di quante ne abbia mai fatte in tutta la sua vita. Così, quando un tragico evento sconvolge la comunità, Britt-Marie capisce che è venuto il suo momento di combattere.

    É una lettura molto piacevole. Inizialmente un po' lento, la protagonista ti fa un po' pena, persa com'è nel suo mondo di certezze. Poi, con gli incontri con personaggi particolarissimi, le scenette piuttosto estemporanee, passando da momenti di ilarità e comicità assoluta ad altri di pura commozione, il libro riesce a catturati e non ti lascia più fino all'ultima parola. E poi, questa persona, donna di un:età non troppo considerata nella narrativa attuale, in cui le donne sono tutte giovani e bellissime, sinceramente fa simpatia. E poi c'è la forza aggregatrice del calcio, quello vero, quello povero ma giocato e vissuto. Io l'ho apprezzato.
     
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    ... sembra davvero interessante; presumo si ambientato nel nord, forse Svezia ?
     
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    Probabilmente, non lo ho capito, ma dai nomi direi di sì. È anche piuttosto divertente.


    ______________________



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    Nel Medioevo leggendario del cattolicesimo monastico si snoda la storia dell'amicizia fra il dotto e ascetico Narciso, destinato a una brillante carriera religiosa al riparo dalle insidie del mondo e della storia, e Boccadoro, l'artista geniale e vagabondo, tentato dall'infinita ricchezza della vita e segretamente innamorato anche della sua caducità. Ripercorrendo una delle epoche storiche che più gli sono congeniali, Hermann Hesse riflette sul tema, centrale nella sua poetica, del contrasto fra natura e spirito, fra eros e logos, fra arte e ascesi, alla ricerca di una loro possibile integrazione. "Narciso e Boccadoro" pone così al lettore - in un'accattivante, limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco - i grandi, inquietanti interrogativi sulla condizione dell'uomo contemporaneo.

    La morale è ben descritta negli ultimi due capitoli, in cui Hermann Hesse può esporre (con la bocca di Narciso) la sua filosofia dopo aver terminato di raccontare i fatti.

    Il contrasto fra natura e spirito, fulcro del romanzo, consiste nella via per la ricerca della verità. Tanto Narciso, che rappresenta lo spirito, quanto Boccadoro, che rappresenta la natura, si sentono insoddisfatti della loro ricerca perché adoperano come mezzo solo lo spirito o solo i sensi, e ciò si rivela insufficiente. Infatti Boccadoro perde la sua spiritualità e la fede in Dio, mentre Narciso, abate, perde la capacità di conoscere con i sensi; ma dopotutto entrambi trovano la pace perché imparano a vivere secondo la loro natura, e in essa trovano la piena realizzazione. Narciso con lo spirito e Boccadoro con i sensi spiegano il mondo nella sua essenza: questo è ciò che Hermann Hesse intende per "verità"

    Comunque sia, un libro molto interessante, un classico che val la pena di leggere
     
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    CITAZIONE (marmari @ 24/10/2017, 17:07) 
    Come avevo già detto, torno a proporre un libro di Konrad Lorenz, piccolo, ma molto denso di significato.

    Konrad Lorenz
    Gli otto peccati capitali della nostra civiltà



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    RISVOLTO
    In questo limpido libretto del 1973, che ha già avuto un successo strepitoso in Germania e lo sta avendo ora in tutto il mondo, Konrad Lorenz, premio Nobel per la medicina, affronta, nella prospettiva della biologia e dell’etologia, alcuni problemi capitali che si pongono al mondo di oggi. Tali problemi, secondo Lorenz, corrispondono ad altrettanti «peccati capitali», che la civiltà occidentale ha accumulato nella sua evoluzione e che minacciano oggi di ucciderla. La sovrappopolazione, la devastazione della terra, l’indottrinamento coatto, le armi nucleari, l’ostilità e l’indifferenza che si annidano nel corpo della società sono tutti anelli di una stessa catena fatale, prodotta da un atteggiamento incurante e rapace verso la vita. Distesamente e acutamente, con l’occhio lucido dello scienziato e insieme con appassionata partecipazione, Lorenz analizza le cause e i meccanismi di questi e altri peccati, la cui gravità è spesso tanto maggiore in quanto non vengono riconosciuti come tali – e le sue pagine daranno una prova convincente di quale aiuto prezioso possano offrire antiche e nuove scienze, come la biologia e l’etologia, nel tentativo di comprendere processi che coinvolgono oggi la vita di tutti.


    È un libro di facile lettura sebbene scritto da un premio Nobel per la scienza, a dimostrazione che non servono paroloni complicati per dare spiegazioni quando si sa ciò che si vuol dire.

    salve
    dello stesso autore ho terminato di leggere, nel pomeriggio: L'anello di Re Salomone, un libro che, in maniera simpatica e per nulla accademica spiega tanti tratti carattieriali di diversi animali, tutti adottati dal celebre scienziato.
    Per la facilità della lettura mi ha ricordato i libri di J. Herriott, altrettanto celebre veterinario scozzese. Lo suggerisco caldamente agli amanti degli animali


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    un saluto
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  11. ..Bruzio..
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    CITAZIONE (Bruzio @ 21/10/2014, 17:28) 
    Tra poco arriverà "La biblioteca perduta dell'alchimista" di Marcello Simoni.

    Nihil Obest
    Piero, casualmente ho ritrovato questo mio messaggio di anni fa. Lo hai letto? E' di Simoni
     
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    CITAZIONE (..Bruzio.. @ 15/2/2019, 20:48) 
    CITAZIONE (Bruzio @ 21/10/2014, 17:28) 
    Tra poco arriverà "La biblioteca perduta dell'alchimista" di Marcello Simoni.

    Nihil Obest
    Piero, casualmente ho ritrovato questo mio messaggio di anni fa. Lo hai letto? E' di Simoni

    ... ho letto tutta la trilogia, molto bella
     
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146 replies since 4/10/2014, 20:36   983 views
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