"Caffè Zibaldone"

...una casa senza libri è una fortezza senza armi...

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  1. Nihil Obest
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    Muro o non muro...TRE PASSI AVANTI!

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    salve
    ho appena iniziato questo



    Pierluigi Battista riapre le ferite di un rapporto irrisolto con il padre fascista, e gli concede idealmente l'onore delle armi.

    «Quando, dopo la sua morte, ho letto il diario che aveva custodito nel segreto per tutta la vita, mi è parso di avere una percezione più chiara del tormento che ha dilaniato per decenni mio padre fascista, prigioniero a Coltano dopo aver combattuto, ventenne o poco più, dalla parte dei "ragazzi di Salò". «Ho capito che cosa abbia rappresentato per lui il dolore di essere stato internato in quel campo per i vinti della Rsi vicino alla "gabbia del gorilla" in cui era rinchiuso Ezra Pound. Ho capito quanto abbia sanguinato il suo cuore di sconfitto, di "esule in Patria" nell'Italia in cui era un borghese integrato, maniacalmente attaccato alla civiltà delle buone maniere, ma covando il sentimento di un'apocalisse interiore da cui non si sarebbe mai affrancato. Ho capito quanto sia stata aspra e dolorosa la mia rottura con lui e quanto mi pesi, ancora oggi, il fardello di una riconciliazione mancata. «Allora ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare, con i miei occhi e il mio modo di sentire le cose della vita, chi fosse mio padre fascista e cosa pensasse nell'Italia che non credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. Che rapporto ricco e difficile avesse instaurato con i suoi figli. Che cosa abbia significato per me essere figlio di un fascista, e vergognarsi di avere provato vergogna per i padri che abbiamo tradito andandocene da un'altra parte, e che invece hanno vissuto con dignità, coraggio e coerenza la loro solitudine. «Per scoprire, alla fine, che gli esseri umani non sono monoliti, figure unidimensionali sulle quali incollare un'etichetta semplificatrice, ma persone vitali e vitalmente piene di contraddizioni. E per capire che i concetti più cari a noi italiani, la "parte giusta" e la "parte sbagliata", sono molto più friabili e complicati di quanto ci piacerebbe immaginare.» Pierluigi Battista riapre le ferite di un rapporto irrisolto con il padre fascista, e gli concede idealmente l'onore delle armi. Così, riannoda i fili spezzati di una tormentata vicenda familiare e trova un modo adulto di confrontarsi, in un libro indimenticabile, con un pezzo non meno tormentato della nostra storia.

    Mi ha incuriosito il titolo e anche il fatto che, anche mio padre lo era.
    Mio padre, che in nessun modo ha inciso sulle scelte di qualsiasi tipo di intendere la vita mia, di mia sorella e di mio fratello e difatti siamo diversissimi.
    Mio padre che per non alimentare l'odio e la violenza (sia fisica che verbale) che aveva ricevuto per le sue idee non conformi nell'Italia del secondo dopoguerra, mai ci aveva narrato di queste cose; cose che siamo venuti a sapere, dopo la sua morte tramite nostra madre.
    Tornando al libro, lo trovo molto curioso e sono sempre desideroso di andare avanti e leggerne sempre di più.
    saluti
    Piero e famiglia
     
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146 replies since 4/10/2014, 20:36   993 views
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