|
|
... ieri pomeriggio, dopo un pò di tentennamenti decido di andare a Genova per sbrigare un paio di commissioni, quindi mi cambio, salgo in auto e mi metto alla guida verso il capoluogo. Dopo tre e passa chilometri di curve, tornanti e strada stretta, arrivo a valle, nel paesino di Pedemonte, nell'esatto momento in cui bambini delle elementari e ragazzini delle medie inferiori, escono dalle aule verso l'agognata libertà. Il cielo è terso, l'aria è fredda ma nulla li ferma dal correre e urlare, finalmente liberi da zaini, banchi e professoresse. Il marciapiede e tratti della carrozzabile sono invasi e pertanto proseguo adagio, nessuno mi rincorre e poi, a differenza di molti, ricordo che le stesse emozioni e le stesse corse le ho avute e fatte anche io, ormai tanti anni fa. Arrivato nei pressi di un semaforo scopro che ho il verde e via libera però ai lati della strada i ragazzi sono tanti, allora decido di fermarmi ugualmente e di farli passare; mi guardano un po stralunati ma poi, sorridono, ringraziano e partono a razzo. Tutto bello, idilliaco, normale ? e no, proprio per niente, perchè l'auto che ho dietro inizia strombazzare e la coppia seduta inizia a insultarmi anche in modo pesante ... aspetto che i ragazzi sciamino e riparto lentamente, dopo appena una cinquantina di metri, l'auto che avevo dietro, svolta e parcheggia. domando: che senso ha avuto usare il clacson e insultarmi ? Piero - Valleregia - 9-II-2023
|
|