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....sono le 5.45 di mattina, ancora cinque minuti e la sveglia suonerà ma siccome sono già desto (pure da parecchio) la stoppo e mi alzo e, dopo essermi lavato la faccia, vado in cucina e inizio a preparare la colazione per Nicolò, il nostro più grande che si dovrà alzare per andare al Nautico, la sua scuola.
Entro in camera sua e, come il sgt Hartman di full metal jacket, accendo la luce per poi scrollarlo e farlo alzare ma...è già sveglio, pure con un viso stranamente sereno e sorridente (la mattina presto è intrattabile o quasi); si alza subito e va in bagno da dove, invece del solito quarto d'ora, esce in meno di cinque minuti, quasi profumato e allegro.
Non indago ma presumo che, prima di addormentarsi abbia ricevuto qualche ottima notizia dalle donzelle del "diabolico" per me, whatsapp, invece Nico mi dice: papà, sono stato convocato e io, in questura ? che belinata hai combinato ? ma no, sempre a pensar male, mi hanno convocato per un allenamento con la prima squadra che è prima in classifica (mio figlio è U18 di rugby) e, dopo alcune settimane di osservazione dei nostri allenamenti e partite hanno chiamato me e altri quattro.
Lo vedo felice, eccitato, tutto nel suo corpo sembra sorridere e mi sento quasi commosso.
Dopo essersi vestito, mi dice: però ci alleniamo alle otto di sera e finiamo dopo le dieci, farò tardissimo e mi devi venire a prendere, perchè il pulmino della società farà sola andata.
Sospiro perchè mi toccherà uscire di sera e sciropparmi quasi 40km, tra andata e ritorno ma gli dico che va bene così.
La giornata è passata, sono le 21.30, salgo in auto per andare a riprendere il futuro primo centro o ala degli azzurri di rugby.
Quando arrivo a S.Olcese, posto su di un colle, il vento e il freddo sono pungenti, noto che le luci sul campo sono ancora accese, quindi scendo a vedere...stanno facendo la partitella finale e quelli con la pettorina gialla hanno il possesso (palla) con il loro pilone, 100 e passa chili di stazza, che avanza come un panther tedesco della IIGM, lento ma inesorabile.
Dalle pettorine verdi, vedo partire una saetta alta e secca, mio figlio, che, senza alcun timore, vola a placcare il carro armato, facendolo capitombolare in terra, conquistando anche l'ovale e innestando il contrattacco che però non si concretizza.
L'allenamento finisce e tutti si riuniscono a centrocampo, dopo l'arringa dell'allenatore i veci della prima squadra danno sonore pacche sulle spalle ai ragazzi U18 convocati e, a un segnale convenuto, gli saltano addosso e li lasciano in mutande tra le risate generali.
Quando Nico sale in auto è pieno di tagli, lividi ma raggiante e mi dice: che spettacolo pà...
saluti
Piero e famiglia
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Flò .
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Auguroni a Nico 
Noto un ottimo rapporto padre/figlio, la passione vera e pura del ragazzo e la soddisfazione dello sfinimento della partita.
È bello quando si riesce ad essere felici e spensierati grazie a piccoli gesti..
...la convocazione... |
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